Matteo Messina Denaro, arrestata la sorella Rosalia: i pizzini che raccontano la “visione” del boss

La sorella del boss mafioso è stata arrestata venerdì mattina. Nell’abitazione di Rosalia Messina Denaro gli agenti hanno trovato numerosi pizzini, dai quali sono emersi alcuni interessanti dettagli sull’ormai ex latitante: dal suo rapporto con la famiglia alla sua particolare visione del conflitto tra Stato e Cosa Nostra.

L’arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto lo scorso 16 gennaio. Il boss di Cosa Nostra si è fatto conoscere per gli attentati spietati in cui è stato coinvolto. Nel 1993 è entrato a far parte della lista dei dieci latitanti più pericolosi e ricercati. Per 30 anni è riuscito a nascondersi dalle autorità, per poi essere scovato in quella che è sempre stata la sua zona. Questa mattina gli agenti hanno arrestato la sorella del mafioso, Rosalia (soprannominata Rosetta), accusata di averlo aiutato a sfuggire alla giustizia per tutto questo tempo.

Matteo Messina Denaro, arrestata la sorella Rosalia: i pizzini che raccontano la "visione" del boss
Matteo Messina Denaro, arrestata la sorella Rosalia (Ansa) – meteoweek.com

Matteo Messina Denaro è stato arrestato a Palermo, nel quartiere di San Lorenzo, nei pressi della clinica La Maddalena. Il capo mafioso, da tempo malato, era intenzionato a sottoporsi ad una seduta di chemioterapia. Una settimana dopo è arrivata la volta di Andre Bonfante. Le autorità hanno messo agli arresti anche il geometra, che per anni ha fatto da prestanome al mafioso, con l’accusa di associazione mafiosa. Nelle scorse ore gli agenti hanno fermato Rosalia, la più grande delle quattro sorelle di Messina Denaro.

Matteo Messina Denaro, la “filosofia” del boss nei pizzini destinati alla sorella

Anch’essa indagata per associazione di tipo mafioso, Rosalia Messina Denaro avrebbe spalleggiato il fratello aiutando a nascondersi dalle autorità. Si sarebbe, inoltre, occupata della gestione della cassa di famiglia e avrebbe fatto da tramite per il boss. Tramite i pizzini scambiati con la sorella, Messina Denaro sarebbe riuscito a mantenere i contatti con i suoi collaboratori durante la latitanza. Nell’abitazione di Rosalia, in via Alberto Mario, sono stati trovati numerosi bigliettini, nei quali il mafioso non si limitava a dare i suoi ordini ma anche a condividere la sua personale visione del mondo.

Le dichiarazioni di Messina Denaro possono essere considerate un vero e proprio manifesto di Cosa Nostra. “Essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto, lo ritengo un onore” si legge in un dei pizzini. “Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie, trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare” prosegue. A detta del boss, una “grande bugia” sarebbe stata costruita dallo Stato per raggirare il popolo: “noi il male, loro il bene”. La sua sarebbe solamente una “comunità che dimostra di non lasciar passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione e la violenza” e che un giorno riuscirà ad avere il riconoscimento che merita.

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