Caso Cospito, il ricorso alla CEDU e l’allarme anarchici dell’Intelligence

Il caso di Alfredo Cospito ha riportato in auge il dibattito intorno al 41-bis. Attualmente la difesa dell’anarchico sta valutando la possibilità di presentare ricorso alla CEDU. Mentre l’Intelligence ha presentato una relazione mettendo il Parlamento in guardia sulla minaccia rappresentata dalla mobilitazione degli anarchici.

In queste ultime settimane il tema dell’articolo 41-bis e del regine noto come “carcere duro” è tornato in auge per via del caso di Alfredo Cospito. L’anarchico, a partire dallo scorso ottobre, ha cominciato uno sciopero della fame in segno di protesta contro le misure introdotte per impedirgli di mettersi in contatto con i “compagni”. Il suo atto di ribellione ha dato inizio ad una serie di manifestazioni da parte di alcuni gruppi anarchici. Diversi giuristi e associazioni, inoltre, si sono rivolti al Ministero della giustizia chiedendo la revoca del regime del 41-bis.

Caso Cospito, il ricorso alla CEDU e l'allarme anarchici dell'Intelligence
Caso Cospito, il ricorso alla CEDU e l’allarme anarchici dell’Intelligence (Ansa) – meteoweek.com

In passato l’Italia era già stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per il ricorso al “carcere duro”. Nel 2018, infatti, era intervenuta con una sentenza in merito al caso di Bernardo Provenzano. La Corte con sede a Strasburgo ha accusato il Paese di non aver valutato in modo adeguato le condizioni di salute del boss di Cosa Nostra. All’epoca dei fatti, Provenzano era deceduto già da due anni nel carcere di Opera sotto il regime del “carcere duro”. Il 41-bis, a detta della CEDU, va solamente a violare l’articolo 3 della Convezione dei Diritti dell’uomo.

Caso Cospito, la “minaccia” dei gruppi anarchici

“Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti disumani o degradanti” afferma l’articolo 3 del trattato internazionale. Il ricorso presentato dalla difesa di Cospito e gli appelli degli esperti non sono serviti a far cambiare idea alla Corte di Cassazione, che negli scorsi giorni ha deciso di confermare l’applicazione del 41-bis. Condannato per aver gambizzato il dirigente della Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per l’attentato contro la scuola allievi carabinieri di Fossano, l’anarchico è stato da poco trasferito presso il carcere di Opera.

Caso Cospito, il ricorso alla CEDU e l'allarme anarchici dell'Intelligence
Le manifestazioni degli anarchici (Ansa) – meteoweek.com

Nelle scorse settimane Cospito era ricoverato nel reparto detentivo dell’Ospedale San Paolo di Milano. Le sue condizioni di salute sono peggiorate per via dello sciopero della fame. Il suo legale, Flavio Rossi Albertini, ha affermato che al momento la difesa sta valutando la possibilità di appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Nel frattempo, l’Intelligence ha presentato un rapporto al Parlamento nel quale ha descritto i gruppi anarchici come la “minaccia più concreta e vitale” nei confronti della sicurezza del Paese.

Il caso Cospito ha dato vita ad una mobilitazione che si fa sempre più pericolosa, a detta degli 007, e che può contare sul supporto di “numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr”. Nel rapporto è emerso che, nel 2022, sono stati registrati ben 31 attentati. Gli anarchici, attualmente, stanno organizzando una nuova manifestazione che si terrà nella città di Torino il prossimo 4 marzo. L’annuncio, presentato con lo slogan “La lotta non finisce”, ha già messo in allarme le autorità.

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