Fumo, il divieto totale si fa sempre più vicino: cosa prevedono le nuove misure

Il governo è pronto per l’introduzione di nuove misure relativamente ai divieti di fumo. Presto le sigarette non saranno vietate solamente all’interno dei locali, ma anche in diverse aree esterne.

Le nuove misure non riguardano esclusivamente le sigarette tradizionali. La bozza, già preparata dal governo, comprende anche le sigarette elettroniche di diverse tipologie e qualsiasi prodotto simile. L’iniziativa punta ad introdurre nuove restrizioni al fumo, non solo all’interno dei locali ma anche in diverse aree esterne. A distanza di vent’anni dalla Legge Sirchia – la prima ad aver imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici chiusi – il governo ha deciso di estendere le limitazioni.

Fumo, il divieto totale si fa sempre più vicino: cosa prevedono le nuove misure
Fumo, il divieto totale si fa sempre più vicino: cosa prevedono le nuove misure – meteoweek.com

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel mese di gennaio aveva già annunciato che il governo avrebbe ampliato la portata delle misure previste dalla Legge Sirchia. Il Quotidiano Sanità ha fornito un’anticipazione della bozza che andrà a vietare il fumo in luoghi aperti come le fermate dei mezzi pubblici (ovvero stazioni ferroviarie, fermate degli autobus e stazioni dei traghetti). In particolare se ci si trova in prossimità di bambini o donne incinte.

Le sale fumatori interne ai locali (o negli aeroporti) sono a rischio. I divieti, infatti, potrebbero proibirle andando a vietare anche il fumo nei dehors di ristoranti e bar. Le misure non si fermano qui. Anche le pubblicità di sigarette elettroniche subiranno restrizioni importanti. La notizia ha fatto storcere il naso al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che è subito sceso in campo difendendo le sigarette elettroniche.

Fumo, cosa dicono i dati in Italia

Su Twitter il politico ha espresso la sua contrarietà affermando che le sigarette elettroniche “stanno aiutando tante gente ad abbandonare quelle normali” e che “il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato”. La direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto superiore di Sanità Roberta Pacifici, da parte sua, ha smentito le parole del leader della Lega. A detta dell’esperta, non esistono studi scientifici in grado di dimostrare che le sigarette elettroniche siano davvero di aiuto per chi intende smettere di fumare.


Questa tipologia di prodotti non farebbe altro che contribuire “alla recidiva di chi aveva smesso”. In molti casi costituiscono più un ostacolo che un supporto. Con i nuovi divieti, il governo intende ridurre i numeri di una tendenza che negli ultimi anni si è fatta sempre più popolare. Se tra il 2003 e il 2019 la percentuale di fumatori di età maggiore a 15 anni in Italia ha conosciuto un calo (dal 33% al 22%), negli ultimi due anni la quota di fumatori è aumentato. Si è passati dal 22% al 24,2% con 800 mila fumatori in più, su un totale di 12,4 milioni.

Nel Paese sono 93 mila le persone che ogni anno muoiono per via del tabacco. Le nuove misure prevedono una multa di 275 euro per chi viola le regole – come per chi non rispetta il divieto di fumo al chiuso – che può essere ridotta del 50% nel caso in cui il trasgressore paghi entro 60 giorni. Le norme non sono ancora entrate in vigore e nei prossimi giorni potrebbero andare incontro a modifiche.

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