Sala, la risposta al divieto delle registrazioni dei figli di coppie omosessuali

Il sindaco di Milano è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli di coppie omosessuali. Le intimidazioni del ministero dell’Interno, tuttavia, non sono bastate a destarlo dalla sua battaglia.

Il ministero dell’Interno ha emanato la prima circolare in riferimento alla trascrizione dei figli di coppie omosessuali lo scorso 19 gennaio. L’avviso ha invitato i Prefetti a garantire il rispetto “degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalla Sezioni Unite” della Corte di Cassazione e “fare analoga comunicazione ai Sig.ri Sindaci”. Negli scorsi giorni il prefetto Renato Saccone è intervenuto con un’altra circolare, incentrata sugli “atti di stato civile” per le coppie omogenitoriali. Saccone ci ha tenuto a precisare che la registrazione dell’atto di nascita di bambini nati da coppie gay non è permessa in Italia.

Sala, la risposta al divieto delle registrazioni dei figli di coppie omosessuali
Sala, la risposta al divieto delle registrazioni dei figli di coppie omosessuali (Ansa) – meteoweek.com

Le pressioni da parte del ministero dell’Interno hanno costretto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ad interrompere il suo progetto. Una notizia che ha lasciato amareggiati i membri delle associazioni di genitori omosessuali, come Famiglie Arcobaleno. Recentemente Sala ha avuto un incontro con questi ultimi. La presidente dell’associazione ha espresso il suo rammarico davanti ai tentativi del governo di “togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia”. Nonostante lo Stato sia ancora restio a riconoscere i diritti delle famiglie omosessuali, nel nostro Paese ci sono già tanti “bambini e bambine con due mamma e due papà”, che meritano di avere gli stessi diritti e lo stesso rispetto dei loro coetanei.

Sala, il sindaco di Milano contro allo stop voluto dal governo

Nella circolare del prefetto Saccone è stato anche chiarito che in Italia è vietato registrare figli di coppie formate da due mamme nati all’estero (oltre a quelli nati nel Paese da coppie omosessuali). Eppure si tratta di una puntualizzazione in contrasto con la sentenza rilasciata nel 2016 dalla Cassazione, che al contrario riconosce tale possibilità. L’intervento del ministero dell’Interno è stato definito dallo stesso Sala come “un passo indietro evidente, dal punto di vista politico e sociale”. Il sindaco si è espresso riguardo a quanto accaduto nel suo podcast, “Buongiorno Milano”. Le intimidazioni non lo hanno affatto scoraggiato.

“Da oggi, ancora più di prima, mi faccio carico di portare avanti politicamente questa battaglia e di seguire con massima attenzione ogni sviluppo, normativo e giudiziario, di questa complessa vicenda” ha dichiarato. Come se non fosse abbastanza, lo stop alle trascrizioni è arrivato in concomitanza con un’altra mossa del governo che ha fatto molto discutere. Nelle scorse ore, infatti, la commissione Politiche europee del Senato ha deciso di bocciare il regolamento europeo elaborato nell’intento di assicurare il riconoscimento dei diritti dei figli di coppie omosessuali, insieme ad un certificato europeo di affiliazione.

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