Dopo una finale pazzesca Carlos Alcaraz è il nuovo campione di Wimbledon

Sono state necessarie 4 ore e 46 minuti di grande tennis a Carlos Alcaraz per battere Novak Djokovic e laurearsi campione di Wimbledon.

Una finale che prometteva spettacolo e spettacolo è stato. Quasi cinque ore di tennis per incoronare il nuovo re di Wimbledon, il classe 2003 Carlitos Alcaraz, che batte l’eterno re Novak Djokovic in 5 set, 1-6 7-6 6-1 3-6 6-4.

Carlitos Alcaraz con il trofeo di Wimbledon - credits: Ansa Foto. MeteoWeek.com
Carlitos Alcaraz con il trofeo di Wimbledon – credits: Ansa Foto. MeteoWeek.com

Una partita lunghissima e super combattuta, ricca di colpi di scena e di giocate meravigliose, che hanno mostrato al mondo intero il perché sono stati proprio loro due ad arrivare alle battute finali del torneo più importante del mondo del tennis. Djokovic, l’uomo dei record, arriva a Londra ovviamente con le stimmate del favorito. Alcaraz invece ci arriva con quelle del predestinato, dopo la prima vittoria in uno slam lo scorso anno agli US Open e il primo posto nella classifica ATP, proprio davanti all’avversario odierno.

Lo spagnolo è arrivato in finale dopo aver battuto il nostro Matteo Berrettini agli ottavi di finale in 4 set, e dopo le vittorie su Rune ai quarti e su Medvedev in semifinale, tutte su 3 set. Djokovic che invece ha faticato contro il clamoroso servizio di Hurkacz agli ottavi, battendo poi Rublev ai quarti ed il nostro Jannik Sinner in semifinale.

Il serbo parte subito fortissimo, vincendo 6-1 in scioltezza un primo set in cui si vede la voglia di spaccare il mondo di Alcaraz, mista però all’inesperienza della prima finale sull’erba del centrale di Wimbledon. Il secondo set è forse quello più equilibrato della partita. Dopo un break a testa e tanta lotta, si va al tiebreak. Un tiebreak dove Djokovic va sopra 3-0, facendosi poi rimontare sul 3-3 e sprecando un set point sul 6-5. Sale allora in cattedra Alcaraz, che dopo aver annullato questo set point se ne guadagna uno sul servizio avversario e lo trasforma con una risposta meravigliosa. 1-1 sul centrale e partita che di fatto ricomincia.

Il terzo set è l’inverso del primo. Djokovic va in difficoltà, soprattutto mentale, in particolare in un game che passerà alla storia del tennis. Il quinto game del terzo set dura infatti la bellezza di quasi 27 minuti, con ben 13 Deuce e 7 palle break per Alcaraz, che riesce in qualche modo a conquistare il game e il secondo break di un set che termina pochi minuti dopo sull’1-6.

Un set che lascia scorie addosso a Djokovic? Neanche per sogno, dopo un toilet break chiesto dal serbo per rifocillarsi, eccolo tornare in campo carico come non mai, pronto a portare a casa il quarto set e ad allungare ulteriormente la gara, strappando due servizi (l’ultimo con doppio fallo dello spagnolo) ad Alcaraz.

Il quinto ed ultimo set è una battaglia all’ultimo sangue. Alcaraz sale in cattedra e sembra fresco nonostante le cinque ore di gioco, riuscendo a vincere un break al terzo game; break che porta Djokovic a spaccare la racchetta sul palo di sostegno della rete. Si rivelerà di fatto il game decisivo, perché Alcaraz tiene il servizio e sfrutta il suo primo ed unico match point per diventare campione di Wimbledon!

Alcaraz e Djokovic - credits: Ansa Foto. MeteoWeek.com
Alcaraz e Djokovic – credits: Ansa Foto. MeteoWeek.com

Terzo spagnolo

Alcaraz infrange così le possibilità di Djokovic di conquistare il Grande Slam. Per il ventenne è già il secondo slam della carriera, dopo l’US Open vinto ai danni di Ruud lo scorso settembre. È appena il terzo spagnolo a vincere Wimbledon, dopo Manolo Santana nel 1966 e i due di Rafa Nadal nel 2008 e 2010, il quinto se consideriamo anche le donne, con Conchita Martinez nel 1994 e Garbine Muguruza nel 2017.

Djokovic perde sul campo centrale dopo 10 anni. L’ultima volta era stata la sconfitta nella finale contro Sir. Andy Murray del 2013. Il serbo si ferma dunque a quattro vittorie consecutive e otto titoli ai Championship (per ora) non riuscendo a raggiungere Margaret Court a quota 24 slam, rimanendo fermo a 23. Supera però Chris Evert, raggiungendo quota 35 finali slam contro le 34 della statunitense.

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