Stella Michelin tolta | La rabbia di Vissani: “È una vergogna italiana!”

Vissani, stella Michelin tolta al noto locale Baschi. Lo chef sbotta dopo la decisione. Più comprensivo il figlio Luca.

gianfranco vissani michelin

Una brutta notizia per lo chef Gianfranco Vissani. Nell’edizione 2020 della Guida Michelin una delle due stelle dello storico locale di Baschi è stata tolta. La comunicazione ha fatto andare su tutte le furie patron Vissani che, come è tipico del suo carattere, spara a zero e affida espressioni durissime ad alcuni siti.

Non risparmia termini forti come “vergogna italiana“, di un “gioco” sulla pelle degli chef. Non manca nemmeno un ricordo alla prese di posizione di Gualtiero Marchesi (“Ciò che più m’indigna – disse il maestro lombardo – è che noi italiani siamo ancora così ingenui da affidare i successi dei nostri ristoranti a una guida francese“).

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Stella Michelin tolta al locale di Gianfranco Vissani. Il figlio Luca comprensivo: “Va bene lo stesso”

A dire la propria in merito alla stella persa è anche il figlio di Vissani, Luca, restaurant manager di Casa Vissani. L’erede dello chef si dimostra più diplomatico, mostrando di essere un esperto uomo di sala. “Va bene così – afferma – adesso tocca ai clienti giudicare se facciamo bene o ha ragione la Michelin. Siamo sereni. Sono molto fiero della mia squadra, di cucina e di sala, e orgoglioso del progetto che stiamo portando avanti”.

Luca Vissani ci tiene a specificare che “non c’è alcun problema con la Michelin. Prendiamo questa decisione con spirito costruttivo anche perché siamo orgogliosi dei nostri ragazzi. Probabilmente il nostro progetto non viene compreso da tutti perché è molto avanguardista. Con questo tanto di cappello ai colleghi che hanno preso una stella, due e tre. Noi cercheremo di dare come sempre il meglio“.

Una piccola stoccata ai critici

Non solo tolleranza, il giovane Vissani non risparmia una critica a chi giudica: “Bisogna ripensare il modo di comunicare delle guide perché altrimenti si rischia di procurarsi visibilità solo sulle sfortune degli altri. Noi faremo i nostri esami di coscienza ma i giochi si fanno in due“.

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