Si chiama Camilla Fabri, una bellissima ragazza di 25 anni che aspira a fare la modella. Ha acquistato un appartamento in Via Condotti a Roma da 5 milioni: di mestiere fa la commessa.
Spese quotidiane decisamente importanti, come una vera star del cinema, ma in realtà fa la commessa. È la storia di Camilla Fabri, ragazza di 25 anni che aspira a diventare modella, i cui acquisti “strani” hanno allarmato la procura. A riportarlo è Il Corriere della Sera, che racconta come il marito della ragazza si un colombiano di origini libanesi, Alex Nain Saab Moran, un imprenditore vicino a Nicolas Maduro.
Ad allarmare le forze dell’odine – come detto – sono state le spese folli della ragazza. Tra queste ci sarebbero un contratto di affitto da 5.800 euro al mese e una Range Rover Evoque da oltre 54mila euro. Ma soprattutto un appartamento in via Condotti 9, in pieno centro a Roma: un gioiellino da quasi 5 milioni di euro che si trova nello stesso palazzo della gioielleria Bulgari. La domanda sorge spontanea: come ha fatto una commessa con 1.840 euro di stipendio annuale part-time, a permettersi una casa da 5 milioni?
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Camilla Fabri, la commessa che compra una casa da 5 milioni è ora indagata per riciclaggio
I soldi – continua il Corriere – arrivano dalla Kinlock Investment, società amministrata dal fidanzato della sorella, Lorenzo Antonelli, altre quote detenute da una società di Dubai e da un trust inglese. La procura – per vederci chiaro – si è attivata sequestrando la casa, scoperchiando così un meccanismo di riciclaggio internazionale che dal Venezuela, tramite paradisi fiscali, era arrivato a Roma e stava per coinvolgere anche la Russia.
Secondo i pm a gestire il meccanismo di riciclaggio sarebbe proprio dal marito di Camilla, la cui ricchezza proverrebbe da tangenti sulla distribuzione di generi alimentari in Venezuela. Alcuni accertamenti su 25 società con sede in paradisi fiscali hanno portato ad un maxisequestro di beni per 10 milioni di euro. Camilla Fabri e il cognato farebbero parte di una lunga lista di prestanome: sono stati così iscritti nel registro degli indagati.
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