Caritas: in Italia 5 milioni di persone sono a rischio povertà assoluta

Stando ai dati del 2019 elaborati dalla Caritas, 5 milioni di persone sono a rischio povertà assoluta. L’Italia è il sesto Paese a maggiore rischio povertà

Caritas: in Italia 5 milioni di persone sono a rischio povertà assoluta - meteoweek
Caritas: in Italia 5 milioni di persone sono a rischio povertà assoluta – meteoweek

1 milione 800mila famiglie in Italia (il 7% dei nuclei familiari) – per un totale di oltre 5 milioni di individui (l’8,4% della popolazione) – risultano in uno stato assoluto di povertà. Sono i dati raccolti dalla Caritas nel 2019 e presentati nella Giornata Mondiale della Povertà. Dati che messi a confronto con l’anno 2017 risultano stabili.

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A partire dal 2007 e sino ad oggi si è registrato un incremento della povertà pari al 181 per cento. Nelle regioni del Sud e delle Isole l’incidenza della povertà assoluta sugli individui raggiunge rispettivamente l’11,1% e il 12,0% contro i valori molto più contenuti registrati invece nel Centro (6,6%) e nel Nord (6,8%).

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Aumentano i working poor

In pratica nel 2018 tendono ad aumentare i cosiddetti “working poor”. Si tratta di situazioni in cui il capofamiglia è impiegato come operaio. In questa fascia risultano poveri in termini assoluti il 12,3 per cento del totale. Il dato colpisce se si confronta la situazione contemporanea con quella che precede il 2008: tra loro, in soli dieci anni, l’incidenza della povertà assoluta è aumentata del 624% (passando dall’1,7% del 2007 al 12,3% di oggi).

Dal report – come riporta l’Adnkronos – emerge che tra i disoccupati, ad incidere in modo particolare sulla povertà assoluta, risultano per lo più la cittadinanza, l’ampiezza dei nuclei e l’eventuale presenza di figli minori, il livello di istruzione, l’età, lo stato di disoccupazione e, in caso di occupazione, il tipo di lavoro svolto.

Italia sesto Paese a maggiore rischio povertà

L’Italia è il sesto Paese maggiormente a rischio di povertà d’Europa (27,3%), dopo Bulgaria (32,8%), Romania (32,5%), Grecia (31,8%), Lettonia (28,4%) e Lituania (28,3%), davanti alla Spagna (26,1%) che è settima.

La richiesta di farmaci e visite mediche è in aumento

E ancora, un dato alto riguarda nel 2018 le domande più frequenti relative a beni e servizi materiali (58,2%), che consistono in  richieste di pacchi viveri, vestiario o accesso alle mense/empori, complessivamente in calo rispetto all’anno precedente (quando si attestavano al 62,1%). Poi seguono le domande di sussidi economici (25,8%). In particolare questi ultimi servono per il pagamento di bollette, tasse e/o canoni di affitto e in terza istanza le richieste collegate all’ambito salute (10,4%). Sono numerose infatti le richieste inerenti la sanità, cioè domande di farmaci e di visite mediche, che non sono state mai così alte.

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