Liliana Segre: pronta a presiedere la commissione contro l’odio

Liliana Segre ha definito il gesto di Ezio Greggio “Un fiore raro”. Il conduttore ha infatti rifiutato la cittadinanza di Biella dopo il no che era stato detto dalla città alla senatrice a vita. La donna è pronta a presiedere la commissione contro l’odio

Liliana Segre: pronta a presiedere la commissione contro l'odio - meteoweek
Liliana Segre: pronta a presiedere la commissione contro l’odio – meteoweek

“Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi ‘ma chi me l’ha fatto fare?’. Ma chi odia va fermato, non mi arrendo“. Così ha dichiarato Liliana Segre in un’intervista al Corriere della Sera. E ha aggiunto anche di essere pronta a presiedere la commissione anti-odio: “Se me la propongono, sono dell’idea di dire sì. Sono stata in dubbio e certo il calendario degli anni non va indietro. Ma io credo in questa Commissione, dunque spero di reggere”. LiLiana Segre ha definito il gesto di Ezio Greggio, che ha rifiutato la cittadinanza di Biella a lei, “un fiore raro”.

leggi anche–> Ezio Greggio: rispetto per la Segre, no alla cittadinanza onoraria di Biella

vedi anche–> Londra | Due italiani condannati per stupro a sette anni di reclusione

Liliana Segre e la scorta

Dopo tutte le polemiche e gli scontri politici ma anche le manifestazioni di affetto di molti cittadini, ha detto di essere esausta per le troppe polemiche, per il troppo odio. E ancora sulla scorta ha detto: “Né io né i miei familiari abbiamo chiesto nulla. Il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico della prefettura di Milano ha ritenuto di garantirmi una tutela, che è una forma di protezione più blanda della scorta. Naturalmente sono rimasta di stucco: a quasi 90 anni e per la sola colpa di essere una sopravvissuta alla Shoah e di esporre pacatamente i miei convincimenti, c’è bisogno che sia tutelata la mia sicurezza”.  La sopravvissuta ad Auschwitz ha aggiunto: Ho passato quarantacinque anni, dopo la guerra, a macerarmi nel rimorso di non riuscire a parlare. Poi a 60 anni ho trovato le parole per fare il mio dovere. Per decenni ho rivissuto gli incubi del passato pur di testimoniare nelle scuole, nella speranza che anche un solo studente accogliesse il mio doloroso dono. Oggi, grazie alla scelta stupefacente del presidente Mattarella di nominarmi senatrice a vita, posso raggiungere milioni di persone. Se smettessi avrei una vita più serena, ma non sarei in pace. E poi la darei vinta proprio agli odiatori“.

Impostazioni privacy