Scultura di Salvini che spara ai migranti. Lui perde la pazienza “Non sono un criminale” – VIDEO

Napoli, scultura con Salvini che spara agli immigrati. L’ex ministro: “Istigazione all’odio, altro che arte”. L’artista Scuotto: “E’ come bambino che gioca a videogame contro nemici”.

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Matteo Salvini armato di pistola che spara a due africani in versione zombie: è l’opera di Salvatore Scuotto esposta a Napoli nella mostra collettiva “Virginem=Partena” nella galleria Nabi Interior Design.

Non si fa attendere la replica del leader della Lega Matteo Salvini. “Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La ‘scultura’ che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio ed alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie”. Lo dice l’ex vive premier commentando in una diretta Facebook la notizia della scultura esposta a Napoli in cui è raffigurato mentre spara a degli immigrati. “Non fa ridere una scultura con la mia faccia che spara a due immigrati, non mi fa ridere. E’ qualcosa di demenziale e criminale e poi trovi qualcuno che pensa davvero che Salvini sia così. Quindi spero che quella pseudo-opera venga ritirata” conclude sui social.

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L’artista, nel replicare alle numerose polemiche innescate dalla sua opera, ha specificato sul quotidiano “Il Mattino”: “Ho voluto rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata. Con la mia scultura intendo evidenziare che il suo messaggio politico è infantile, come una costante Play station in cui bisogna individuare il nemico ed abbatterlo”.

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Scuotto ha iniziato a lavorare sulla scultura quando il leader della Lega era ancora ministro dell’Interno. Un’opera che ha presentato da solo, nonostante faccia parte del gruppo della Scarabattola, una formazione controcorrente di maestri presepiali. Attaccato alla pistola impugnata da Salvini c’è un messaggio, “Game over”. “Identifica la conclusione del videogioco. Chissà cosa indica: la fine di Salvini o quella dei suoi nemici?”, aggiunge nel corso dell’intervista al giornale napoletano. Poi Scuotto precisa anche di non aver creato “questa parodia salviniana perché sono comunista. Al massimo aspirerei ad essere anarchico, non credo alla sinistra, troppo tiepida. Non voglio esprimere alcuna appartenenza, ma so in cosa non credo”.

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Sulla quaestio interviene anche Pia Castiello, deputata leghista campana: “La scultura che ritrae un improbabile Matteo Salvini in versione pistolero sul punto di sparare a due migranti africani non ha nulla a che vedere con la produzione artistica. Piuttosto è la plastica rappresentazione di un espediente volgare, pensato solo per bieche finalità autopromozionali. Mi auguro che la curatrice della rassegna in cui fa bella mostra questo piccolo ‘monumento all’odio’ voglia procedere al rapido ritiro della scultura dall’esposizione”.

Stefania Maffeo

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