Bimbi sordi abusati nell’Istituto Provolo: condannati due preti, uno è italiano

Lo scandalo degli abusi su minori, insabbiato in Italia, ottiene finalmente gli giusti sviluppi. Condannati per abusi sessuali commessi sui bambini sordi due preti e un giardiniere, facenti parte della struttura dell’Istituto Provolo di Lujan de Cuyo, in Argentina.

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Stamattina la sentenza: la Seconda Corte penale del Tribunale di Mendoza (in Argentina) ha condannato il prete italiano don Nicola Corradi, di 85 anni e per il quale era stata già chiesta l’estradizione, il suo collega argentino Horacio Corbacho, di 62, e l’ex giardiniere dell’istituto, Armando Gomez.

Tutti e tre gli imputati sono stati condannati alla reclusione: a Corradi spettano 42 anni di carcere, al sacerdote argentino 45, mentre l’inserviente resterà in cella per 18 anni. Su di loro pendevano ben 28 accuse per abusi sessuali e corruzione di minori. Un passo avanti, finalmente, per questo scandalo che da mesi ha colpito sia l’Italia che il Sud America.

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Le vittime abusate per anni

A sostegno delle povere vittime, tutti minori non udenti di età compresa tra i 10 e i 12 anni, i giudici hanno inoltre ordinato la cura psicologica gratuita a carico dello Stato, oltre che un piano che permetta loro di potersi reinserire serenamente in società. I bambini avrebbero sofferto i soprusi perpetrati dai carnefici per un periodo di tempo che va dal 2000 al 2009.

Nel novembre 2016, tuttavia, un ex allievo invalido dell’Istituto Provolo (oggi sessantatreenne) raccontò alcuni episodi di pedofilia che si sarebbero verificati tra quelle mura della diocesi di Mendoza, confessando come fosse stato costretto ad avere rapporti intimi da circa quindici preti. Da allora sono partite le indagini nei collegi argentini dell’istituto religioso italiano, congregazione la cui sede generale è ospitata in quel di Verona, presso la quale il prete italiano si è a lungo rifugiato.

Lo scorso 12 novembre, il procuratore Alejandro Iturbide aveva chiesto per i due sacerdoti la pena di 45 anni di reclusione, mentre per il giardiniere propose un condanna a 22 anni e 6 mesi. Ad oggi, tutti e tre sono stati condannati, ma con pene lievemente più leggere rispetto a quanto auspicato.

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