Conte alle Camere sul Mes: “Contro di me accuse infamanti, tutti sapevano”

Il premier riferisce in Parlamento sul tema del fondo Salva-Stati: “Sarei uno spergiuro perché venuto meno al vincolo di essere fedele alla Repubblica”. Le opposizioni attaccano: “Era già stato approvato, si dimetta”

rinviata decisione Mes
Conte con il ministro Gualtieri

“È stato detto che il Mes servirebbe solo a beneficiare le banche altrui e non le nostre. È stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Tante bugie”. Il premier Conte parla alle Camere in un clima di scontro totale con le opposizioni. I chiarimenti, a lungo invocati da Lega e Fdi, finiscono per scatenare ulteriore scontro politico. “Il primo fatto di tutta evidenza: né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto. Nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”.

“Nessuno può permettersi – prosegue Conte – anche solo di insinuare velatamente l’idea che il processo di riforma del Mes sia stato condotto segretamente o firmato nottetempo. Non solo c’è stata piena condivisione all’interno del Governo, ma su questa materia vi è stato, con il Parlamento italiano, un dialogo costante, un aggiornamento approfondito”.

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L’Eurogruppo: “Era già stato tutto concordato”. E le opposizioni chiedono le dimissioni

“Le parole di Conte? Scivolano via. Rispetto ad agosto lo vedo molto più nervosetto, grigio, livido. Ma io non porto rancore”. Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato l’intervento di Conte alle Camere”. E rincara sul Mes. “Sul salva-Stati o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte, o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perché Gualtieri non c’era”.

“E’capo di una maggioranza – ha concluso – che neanche lo ascolta durante gli interventi sul Mes. Oggi mancavano trenta esponenti 5 Stelle e venti della sinistra”.

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