Mario Sossi, morto a Genova l’ex magistrato rapito dalle Brigate Rosse

Mario Sossi, ex magistrato e politico sequestrato dalle Brigate Rosse per oltre un mese, è morto oggi a Genova all’età di 87 anni. Nato a Imperia nel 1932, lascia sua moglie e le sue due figlie.

Mario Sossi - brigate rosse

Si è spento qualche ora fa, a Genova, l’ex magistrato e politico italiano Mario Sossi, all’età di 87 anni. Pubblico ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, nel 1974 venne tenuto sotto sequestro dalle Brigate Rosse per oltre un mese.

Il suo nome resta legato a uno dei primi cambiamenti strategici da parte delle Brigate, e diede vita a una drammatica trattativa tra lo Stato e i terroristi. Il suo sequestro fu denominato dagli stessi come Operazione Girasole, per la quale venne avanzato il rilascio dell’ex magistrato in cambio della liberazione di otto terroristi del Gruppo XXII Ottobre, e il loro trasporto in un paese amico.

Il sequestro delle Brigate Rosse

Il suo sequestro venne organizzato il 18 aprile del 1987. L’uomo era su strada, in attesa dell’autobus che potesse portarlo a lavoro: venne però aggredito e caricato su un’auto guidata da Alberto Franceschini, seguita attentamente da quella di Mara Cagol. In tutto, furono una ventina i componenti che parteciparono al rapimento.

Sossi venne poi sottoposto a un processo “interno” alle Brigate, per il quale si decise di ucciderlo. Successivamente, però, il magistrato venne barattato in cambio della liberazione in cambio del rilascio di otto componenti del gruppo XXII Ottobre. Sebbene dalla Corte d’assise d’appello venne dato il via libera al rilascio temporaneo del gruppo, così come richiesto dalla banda, il procuratore di Genova Francesco Coco si rifiutò di controfirmare l’ordinanza, presentando quindi ricorso in Cassazione.

Mario Sossi

La liberazione di Mario Sossi

Nonostante la reticenza da parte dello Stato all’accordo proposto dalle Brigate Rosse, il 23 maggio 1974 Sossi venne comunque liberato. L’ex magistrato rientrò da solo a Genova, dal luogo del sequestro, viaggiando in treno: si presentò quindi in totale autonomia alla stazione della Guardia di Finanza più vicina, senza che nessuno fosse al corrente della sua liberazione.

A seguito della sua liberazione, avvenuta dopo più di un mese dal suo rapimento, Sossi tornò alla procura presso il tribunale. Tempo dopo, cominciò a prestare servizio anche alla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova e in Corte di Cassazione a Roma come presidente di sezione.

Gli ultimi anni di carriera

Sossi si è ritirato dall’attività di magistratura il 5 luglio 2006; nonostante il pensionamento, però, continuò a lavorare come avvocato penalista fino al 2011, anno della sospensione provvisoria dall’Albo della durata di due anni, dovuta ad una denuncia per calunnia.

Continuò la carriera politica per qualche altro anno: nel 2007 si candidò per il Consiglio comunale di Genova per Alleanza Nazionale (ottenendo il quarto posto); nel settembre 2008 venne eletto coordinatore di Azione Sociale per la Liguria; si candidò infine alle elezioni europee del 2009 da indipendente, nella lista di Forza Nuova per la circoscrizione nord-occidentale.

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