5 milioni di euro alla Puglia per gli ulivi colpiti da Xylella

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al ddl bilancio che stanzia 5 milioni di euro per il 2020. I fondi sono destinati al rimboschimento delle piantagioni di ulivi devastate dalla epidemia di Xylella.

5 milioni di euro destinati alla Puglia per piantare ulivi. Per provare a risanare i danni che l’epidemia di Xylella ha causato a tanti uliveti. Una vera e propria piaga che ha colpito molto duramente l’economia agricola pugliese, rischiando di metterla in ginocchio.

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L’emergenza scatta nel 2013: iniziò allora ad emergere in modo chiaro l’esistenza di una patologia che stava uccidendo un gran numero di ulivi in diverse zone della Puglia. L’intuizione di un fitopatologo del Cnr, insieme ad una indagine realizzata dall’ European Plant Pathology Organization portò all’identificazione del batterio. Studi successivi evidenziarono in modo incontrovertibile il nesso tra la Xylella Fastidiosa (questo il nome completo) e la malattia, il “complesso del disseccamento rapido dell’ulivo“. La situazione è a tal punto  drammatica da aver portato a dichiarare, nel 2015, lo stato di emergenza. La vicenda dell’epidemia di Xylella è costata all’Italia persino una procedura di infrazione da parte dell’Europa. La causa? Incapacità di contenere l’epidemia.

Ora, il via libera al rifinanziamento del fondo (già esistente) per ripiantare gli ulivi in Puglia. La proposta di emendamento arriva da Italia Viva. Significativo l’impegno economico previsto: 60 milioni di euro in tre anni. 5 nel 2020, 5 nel 2021 e 50 nel 2022. Un vero e proprio “piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”.  I numeri aiutano a comprendere l’entità dell’emergenza che il batterio ha provocato: almeno 4 milioni di alberi già abbattuti, 30 milioni a rischio. La produzione di olio si è ridotta di quasi il 10%. Il danno economico si aggira intorno ai 390 milioni di euro. Secondo Coldiretti, in tutta Italia (il batterio non è presente solo in Puglia) l’ammontare dei danni economici è di circa 1,2 miliardi di euro.

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La Xylella – secondo alcuni studi – potrebbe arrivare dal Costarica, importata insieme a piante esotiche. Il batterio, al momento, non è curabile. L’unica soluzione è l’abbattimento della pianta. Una emergenza di notevole portata, che ha spinto la Commissione Bilancio del Senato ad approvare l’emendamento di Italia Viva.

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