Dati Istat sul lavoro: 10 milioni di italiani non lavorano e sono indisponibili

Dati sul lavoro Istat e Ocse del 2019: in Italia lavorano circa 23 milioni di persone, il 59,2% della popolazione. Dieci milioni di persone non lavorano e non cercano e a livello Ocse siamo tra gli ultimi posti dei paesi sviluppati

Lavoro in Italia: dati Istat e Ocse – meteoweek

Secondo gli ultimi documenti pubblicati sul sito dell’Istat riguardanti il terzo trimestre del 2019, nel nostro Paese l’occupazione lavorativa riguarda circa 23 milioni e 485mila persone.

Di questi, i lavoratori dipendenti sono 18 milioni e 183mila, mentre quasi 3 milioni e mezzo svolgono un part time.

In sintesi, nel nostro Paese lavorano circa 39 residenti su 100, e di questi circa 6 svolgono un’attività part time, considerando anche gli inattivi in età non lavorativa che ammontano al 34,7%.

Quanti gli inattivi in età lavorativa e indisponibili a lavorare

Grave constatare che la percentuale degli inattivi in età lavorativa è del 22,2% sul totale per circa 13 milioni e 268mila. Ancora più incresciosa questa considerazione se più di dieci milioni di italiani non cercano lavoro e si dicono, per vari motivi, indisponibili a lavorare.

3 milioni di italiani non cercano lavoro

Sono 3 milioni invece gli italiani che si dicono disponibili a lavorare, ma che non stanno attivamente cercando un’occupazione.

Infine, solo una minoranza della popolazione residente è in cerca di un lavoro, si tratta del 3,9%.

Dati Istat e Ocse sul lavoro in Italia

Questi dati evidenziano un problema strutturale mai risolto: secondo l’Ocse l’Italia ha un tasso di occupazione più basso di dieci punti percentuali, se si considera la media dei Paesi industrializzati, classifica che ci vede agli ultimi posti, poco sopra Turchia e Grecia.

Se tra i Paesi dell’area Ocse i livelli di occupazione più elevati registrati nel 2018, corrispondono all’86% in Islanda e in Svizzera all’80%, l’Italia si piazza al 59,2%, ma il gap con gli altri Paesi resta.

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“L’occupazione – scrive l’Istat – rimane pressoché invariata rispetto al trimestre precedente, in un contesto di calo della disoccupazione e dell’inattività.

Queste dinamiche del mercato del lavoro si inseriscono in una fase persistente di debole crescita dei livelli di attività economica, confermata, nell’ultimo trimestre, da una variazione congiunturale dello 0,1% del Pil“.

Gli occupati a tempo pieno tornano a diminuire

Secondo l’Istat peraltro “gli occupati a tempo pieno tornano a diminuire” mentre aumentano i contratti a tempo parziale.

A pesare su questa bilancia è il problema del mezzogiorno: mentre al Nord e al centro il tasso di occupazione è in linea con la media Ocse, al Sud è la percentuale rispetto alla popolazione attiva in età lavorativa è di appena il 45,5%.

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