Gesù Bambino nero nel presepe di una scuola: polemica a Pordenone

Polemica ad Azzano Decimo in provincia di Pordenone: per l’allestimento del presepe di una scuola d’infanzia è stato scelto un bambolotto nero raffigurante Gesù Bambino, e simboleggiante i migranti.

Gesù Bambino nero - Pordenone

Si è accesa una forte polemica in merito alla decisione di una scuola d’infanzia di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone. In un asilo, infatti, l’allestimento stagionale del presepe ha quest’anno introdotto un significativo messaggio: un pensiero dedicato ai migranti. Non a caso quindi è stato scelto di usare, per raffigurare Gesù Bambino, la statuina di un bambinello dalla pelle scura.

Gesù Bambino nero: simbolo dei migranti

Il primo a segnalare l’allestimento “atipico” del presepe, è stato il consigliere del gruppo Azzano 33082 Massimo Piccini, colui che, insieme ad altri suoi colleghi di lista, tra cui Giacomo Spagnol, ha pubblicato la foto diffondendola online.

Numerosi sono stati i commenti e le polemiche scaturite dall’immagine del presepe dell’asilo: anche perché, oltre ad aver introdotto un Gesù Bambino nero, la rappresentazione religiosa non mostra nemmeno la capanna, con la Vergine Maria, San Giuseppe, il bue e l’asinello. Nessuna figura accanto al bambinello dalla pelle scura, solo un’ancora, una distesa di mare e il sole.

Chi ha organizzato l’allestimento, infatti, ha pensato di dedicare un pensiero alle drammatiche vicende che i migranti, in fuga da paesi in guerra e da condizioni di vita gravose, sono costretti a subire per venire in Europa. Un viaggio, il loro, che sa di acqua salata, evaporata dalla pelle con il sole cocente dei giorni passati in mare.

Le polemiche e le accuse alla sinistra

Il presepe dal Gesù Bambino nero vuole quindi festeggiare il Natale facendo però riflettere sulla dolorosa esperienza che molti migranti vivono mentre tentano di varcare il Mar Mediterraneo. L’idea è partita da un gruppo di docenti, ed è stata accolta favorevolmente sia dall’amministrazione scolastica che dalle classi.

La dirigente scolastica ha infatti sottolineato l’importanza della diffusione di questo autentico messaggio di solidarietà umana: un messaggio che non mira alla politica o alla propaganda, quanto piuttosto alla riflessione più intima e umana di una contemporaneità macchiata dall’odio e dall’indifferenza verso chi soffre e chi non ha nulla.

Tuttavia, la riflessione sembra non essere affatto piaciuta ai consiglieri comunali di opposizione, soprattutto al consigliere regionale Fvg della Lega, Ivo Moras. Proprio Moras, infatti, ha apertamente dichiarato: “Solo un’amministrazione di sinistra poteva autorizzare questo presepe. Chi non apprezza e non condivide la nostra storia non costruirà mai un futuro”.

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