Popolare di Bari, intercettazioni top secret: “Tutto truccato, Bankitalia è con noi”

L’amministratore delegato e il presidente della Banca Popolare di Bari, intercettati nel corso di una telefonata, allontanano l’ipotesi del commissariamento grazie all’aiuto di Bankitalia”.

popolare di bari

Emergono nuove e interessanti novità per quanto riguarda la situazione della Banca Popolare di Bari. L’istituto bancario è al centro di una situazione piuttosto pesante sul piano debitorio, tanto che il 13 dicembre scorso il Governo ha deciso di commissariarlo. Tuttavia, una clamorosa intercettazione top secret parla di tutta una serie di problematiche legate però al probabile intervento di Bankitalia per salvare la banca. E i protagonisti di questa incredibile registrazione – riportata dai colleghi di Fanpage – sono di tutti rispetto. Stiamo parlando di Gianvito Giannelli e Vincenzo De Bustis, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Banca Popolare di Bari.

I due hanno preso la parola durante una riunione, svolta con i manager dell’istituto pugliese. Questo incontro è avvenuto il 10 dicembre, ovvero tre giorni prima che il Governo nazionale prendesse il provvedimento di commissariamento della banca. E dalle parole di Giannelli e De Bustis emerge la forte fiducia nei confronti di Bankitalia sul futuro dell’istituto. Il tutto nonostante fossero evidenti i problemi gravi da parte della BpB. “Non c’è rischio di commissariamento. Entro Natale la banca sarà salva“, questo l’incipit del discorso pronunciato da Giannelli di fronte ai manager.

Lo stesso presidente di BpB ha poi aggiunto, come abbiamo già detto, di sentirsi al sicuro da ogni rischio. Ciò era dovuto all’appoggio che gli era stato paventato da alcune tra le più importanti istituzioni a livello nazionale. “Ci appoggia il mondo politico, e ci appoggia anche la vigilanza“, dice Giannelli. “Bontà loro, e per ragioni strategiche altissime, qualcuno ha deciso che la banca debba sopravvivere“, prosegue De Bustis come si sente nell’intercettazione. I soggetti a cui fa riferimento l’amministratore delegato sarebbero il Ministero del Tesoro e la stessa Bankitalia. Le due istituzioni avrebbero dovuto mettere in salvo la Popolare di Bari attraverso l’immissione di un miliardo di euro. A fare da tramite avrebbero dovuto essere il Mediocredito Centrale e il Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Vincenzo De Bustis, amministratore delegato Popolare di Bari – meteoweek.com

Dunque era già pronta una strategia per salvare la Banca Popolare di Bari, stando a sentire le intercettazioni di Giannelli e De Bustis. Quest’ultimo, parlando con i direttori di filiale, assume un tono ancor più energico. “La banca diventerà molto forte dal punto di vista patrimoniale, avrà lo Stato dietro. Potrete dire che la Popolare di Puglia e Basilicata ‘sta un po’ così’, che la Banca Popolare Pugliese traballa. I soldi vi conviene darli a noi che c’abbiamo lo Stato dietro. Li sfondate, se c’avete la forza e l’energia commerciale“.

Tra le altre cose, sempre durante la conversazione con i direttori di filiale, De Bustis rivolge accuse molto gravi ai suoi predecessori. “Quando sono arrivato la prima volta c’era un signore coi capelli bianchi a capo della pianificazione e controllo, a cui chiesi di vedere i dati delle filiali. Tutti truccati. Truccavate persino i conti economici delle filiali. Chiesi anche di vedere la lista delle prime 50 aziende affidatarie e non me l’hanno mai portata. Quell’epoca è finita. Su queste cose i nuovi padroni vi faranno l’esame del sangue“.

De Bustis conclude il suo intervento dicendo che la Popolare di Bari “è un esempio di scuola di cattivo management, irresponsabile, esaltato”. E come dargli torto?

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