M5S, Di Battista e Paragone disertano la riunione dei senatori con Grillo

M5S, Di Battista e Paragone assenti alla riunione dei senatori con Grillo: erano insieme ad una cena di attivisti. Intanto Grillo: “Il Movimento è già morto”.

m5s di battista paragone
Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone

Era prevista per ieri sera la riunione dei parlamentari appartenenti al Movimento 5 Stelle, al quale ha presieduto anche Beppe Grillo. L’incontro si è svolto regolarmente, seppur con due assenze di spicco per il partito: quelle di Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone.

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M5S, Di Battista e Paragone assenti all’assemblea con i senatori: erano ad una cena di attivisti

Di Battista e Paragone, cena attivisti M5S

I due infatti si sono ritrovati insieme, come certificano alcune foto pubblicate su Facebook, ad una cena di attivisti. Lo stesso Di Battista l’aveva annunciato: “L’assemblea con Grillo? No, vado a una cena di Natale con gli attivisti“. E così è stato. Anche se la sorpresa è la presenza di Paragone alla stessa cena.

C’è chi parla di una sorta di asse tra i due politici, che spesso si fanno vedere insieme. Era già successo qualche mese fa quando al Mise fu convocato un vertice da Di Maio dopo la batosta subita alle europee dal Movimento 5 Stelle. In quell’occasione i due arrivarono insieme in motorino. Di Battista e Paragone, infatti, non hanno mai nascosto il loro scetticismo con l’alleanza creata con il Pd per la maggioranza di governo.

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Parole forti di Grillo: “Il Movimento è bello che morto”

Beppe Grillo

Intanto dal vertice dei M5S risuonano le parole di Grillo, riportate da Il Corriere della Sera: “Io dovrei convincerei senatori a non andarsene con Salvini? Io ho la villa e un’attività, Casaleggio la sua società e i suoi soldi. Ma vi è chiaro o no che, se si rompe il giocattolo del governo, tutta questa nostra gente che abbiamo portato in politica ce la ritroviamo sotto casa a chiederci un lavoro? Altro che andarsene con Salvini. Questi vengono sotto casa nostra perché il Movimento, un secondo dopo il voto, è già bello che morto“. Una sorta di sentenza quella di Grillo, che forse gli stessi Di Battista e Paragone hanno già previsto.

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