Cipro. L’avrebbero violentata in dodici ma è lei a finire in carcere

19enne britannica accusa 12 uomini di stupro, ma per il giudice si è inventata tutto ed ora è lei a rischiare il carcere. La strana vicenda a Cipro.

Potrebbe esserci un ‘caso politico’ dietro la vicenda che vede coinvolta una ragazza britannica di 19 anni che sarebbe stata violentata da dodici uomini israeliani mentre si trovava in vacanza a Cipro. Nel giro di dieci giorni è passata da vittima a carnefice.

Leggi anche -> Esorcismi e stupro: chiesti 22 anni per l’ex sacerdote Michele Barone

Lo scorso luglio, la ragazza accusò dodici uomini di averla stuprata. La violenza di gruppo sarebbe avvenuta nella stanza della giovane nel resort di Ayia Napa. Dieci giorni dopo, interrogatorio fiume per lei durato otto ore e senza avvocato, improvvisamente la giovane ha ritrattato la sua versione dei fatti, e da quel momento la situazione si è ribaltata, fino all’epilogo dell’ultima settimana. Lunedì 23 dicembre, il tribunale cipriota ha infatti giudicato la giovane colpevole di false accuse, rimandando la sentenza di condanna al 7 gennaio.

Leggi anche -> Una corsa di nove piani e l’ascensore non si ferma, morti e feriti in Brasile

Il dubbio che in molti hanno sollevato è che la ragazza possa essere stata costretta a ritrattare diventando vittima inconsapevole di un gioco politico.
La vicenda rimane tuttavia avvolta nel mistero. Dieci giorni dopo la denuncia del presunto stupro, la ragazza ha firmato una confessione scritta a mano, in cui ritrattava le accuse. Per i suoi legali, la Polizia cipriota avrebbe ottenuto sotto costrizione il ritiro della confessione, e la ragazza non avrebbe avuto un’appropriata tutela legale. A quel punto, i presunti stupratori, di età compresa fra 15 e 22 anni, sono stati rilasciati e hanno fatto ritorno in Israele.

Leggi anche -> Il maltempo spazza Capri, si ferma anche la Funicolare a causa di un albero

La ragazza, invece, è stata arrestata con l’accusa di aver fornito una dichiarazione falsa circa “una violenza immaginaria”. Anche secondo la famiglia, la giovane britannica avrebbe subito pressioni psicologiche e interrogatori illegittimi. La Polizia cipriota ha sequestrato il suo passaporto e da allora la diciannovenne non ha più potuto lasciare l’isola. Ha passato più di un mese in una prigione di Nicosia, ora si trova in una casa rifugio.

 

Impostazioni privacy