Liliana Segre: “Via i fiori dalle tombe dei fascisti? No, i morti sono tutti uguali”

L’Anpi ha chiesto al sindaco di Rapallo (Genova) di non mettere più la corona per i caduti della Rsi. La senatrice a vita Liliana Segre rigetta la proposta: “I morti sono tutti uguali, anche i fascisti. Non togliamo le corone a nessuno”

“I morti sono tutti uguali. Non si toglie la corona a nessuno, quindi neanche ai fascisti”.Con queste parole Liliana Segre ha risposto a una giornalista che le chiedeva dell’appello di Anpi al sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, di non omaggiare più i militi fascisti della Rsi con una corona.

Nei giorni scorsi lo stesso sindaco di Rapallo aveva parlato della “lotta contro ogni forma di odio” che ha visto protagonista la senatrice. Anpi, a tal proposito, si era mossa già dallo scorso dicembre, su Facebook, con la sezione partigiana di Santa Margherita Ligure – Portofino che aveva espresso “soddisfazione per la cittadinanza onoraria concessa” alla senatrice a vita. Una decisione considerata però incompleta, un fatto di cui Anpi non ha fatto mistero.

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“La signora Segre – ha spiegato l’associazione partigiana – è stata vittima più volte di quei sentimenti di odio che il comune di Rapallo e la nostra comunità dice di voler combattere. E’ squallido, peraltro, che la giunta rapallese ogni 4 novembre decida di omaggiare coloro che ne furono i carnefici più assoluti”.

La Segre non risponde all’appello

I partigiani chiedevano, dunque, di interrompere l’omaggio che avviene ogni 4 novembre. Confidavano magari nella sponsorizzazione della senatrice la quale, però, ha preso le distanze. La stessa Liliana Segre, sul ritiro delle corone dalle tombe dei fascisti, ha espresso un parere diametralmente opposto, lasciando intendere che non gradisce una distinzione quando si parla di persone scomparse.

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