Ylenia Carrisi era inseguita da un uomo a New Orleans? Il racconto velato nelle parole di Albano che per l’uomo rappresentano una nuova sconfitta nel non esser riuscito a salvarle la vita. 
La scomparsa di Ylenia è un macigno nel cuore di Albano che non riesce a trovare pace né tanto meno una spiegazione plausibile. Tutto è successo a New Orleans, qualcuno ha avvicinato la ragazza riuscendo a sopraffare la sua psiche e trascinandola con sé verso oscure strade la cui meta finale è ancora ignota.
Albano Carrisi ha anche raccontato di una sera in cui Ylenia venne inseguita da un uomo, vedendosi costretta anche a chiedere l’intervento della polizia prima di dileguarsi in mezzo alla folla. L’episodio, ancora una volta, sottolinea la sconfitta di Albano nei confronti della figlia. 
Ylenia Carrisi inseguita da un uomo a New Orleans
Gli ultimi mesi della vita di Ylenia Carrisi insieme alla famiglia sono stati segnati da una lunga serie di episodi che hanno allarmato Albano che, forse ignaro delle conseguenze, non avrebbe mai immaginato che le cose potessero sfuggire al suo controllo.
A volte la verità si nasconde davanti ai nostri occhi, ma Albano aveva capito che qualcosa in Ylenia era cambiata e che una scia velenosa la circondava imprigionandola e segnando così il suo destino, lasciando nell’oblio i genitori che non l’hanno più rivista.
Nella biografia scritta e pubblicata da Albano nel 2012 dal titolo “Io ci credo: perché con la fede non mi sono arreso mai” viene raccontato un episodio determinante nella ricostruzione dei fatti: Ylenia era inseguita da un uomo, ma chi era? 
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Albano sconfitto dal dolore
I membri della famiglia Carrisi hanno sempre parlato di Ylenia come una ragazza piena di fantasia, dedita allo studio e affascinata dal mondo e dalla vita. A oggi di lei restano solo i ricordi di quello che è stato e i rimpianti di Albano incapace di agire dopo aver colto diversi campanellini d’allarme. 
Nel libro appena citato, Albano rompe il silenzio e come riportiamo qui dice:
“Si è alzata e si è messa a correre per l’albergo. Mi sono messo a correre anch’io, per cercare di parlarle, per chiederle che cosa stesse accadendo. Ylenia allora si è fermata vicino a dei poliziotti e ha detto loro: «Quell’uomo mi sta inseguendo… ». E io a spiegare loro: «Sono il padre, lei è mia figlia». Poi si è rifugiata dai tassisti, sempre dicendo che c’era un uomo che la inseguiva e che le voleva fare del male. Non aveva mai reagito così. Mi impressionò come la polizia lasciasse correre. Mia figlia che scappa per tutta la città, e alla fine riesce a far perdere le sue tracce. Arriva poi Romina, rientrando dal cinema e mi chiede dove sia Ylenia. Le ho raccontato tutto quello che era successo e lei, mia moglie, si è messa contro di me, dicendomi che ero stato duro con Ylenia. Ma io avevo capito che c’era qualcosa di strano, qualcosa che non andava. L’ho saputo dopo: lei aveva un appuntamento con questo strano homeless che suonava il sassofono, Alexander Masakela. Temo che mia figlia si fosse fatta ammaliare e che ci fosse di mezzo anche la droga“.
