Omicidio Polizzi: “Ha ucciso il mio ragazzo e cercato di uccidere me ma vive qui vicino”

Parla Julia Tosti, l’unica sopravvissuta al delitto di via Ricci; il killer del suo fidanzato Alessandro Polizzi vive a pochi kilometri da casa sua.

Parla Julia Tosti, l’unica sopravvissuta al delitto di via Ricci; il killer del suo fidanzato Alessandro Polizzi vive a pochi kilometri da casa sua.- meteoweek

Era la notte tra il 25 e il 26 marzo 2013 quando Riccardo Menenti, padre dell’ex fidanzato di Julia, fece irruzione nel suo appartamento uccidendo il fidanzato Alessandro Polizzi e quasi ammazzando anche lei. Oggi dopo appena 6 anni è libero: è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare e vive a pochi km da casa di lei, Julia Tosti, che vive nel terrore.

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Riccardo Menenti e suo figlio condannati per l’omicidio di Alessandro e il tentato omicidio di Julia – meteoweek

“Sono sconcertata – dice – non riesco a capacitarmi. Non riesco a capire come sia possibile che l’uomo che ha ucciso Alessandro e mi ha quasi ammazzato, ora sia libero”. “Vive a poche decine di chilometri e soprattutto non ha niente da perdere. Ho paura, certo. Ho paura che torni a finire il lavoro che quella sera non è riuscito a portare a termine”, dice ancora Julia al Messaggero. “Ripeto: essendo già stato condannato più volte all’ergastolo, se deve tornare in carcere per tutta la vita cos’ ha da perdere?“.

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Le vittime della strage di Via Ricci, Julia Tosti e Alessandro Polizzi

Venerdì insieme alla famiglia di Alessandro e ai loro amici è andata a manifestare di fronte alla Cassazione contro questo controsenso giuridico che vuole l’assassino del suo fidanzato a pochi chilometri da casa sua, nonostante la condanna all’ergastolo: “E’ stata una giornata psicologicamente molto impegnativa. Abbiamo vissuto e condiviso ancora una volta la rabbia, il dolore. E la volontà che sia fatta giustizia, una volta per tutte“. Sulla notte dell’omicidio invece ha raccontato:

Mi trovavo nel mio appartamento di via Ettore Ricci insieme al mio fidanzato Alessandro e dormivamo da circa un’ora e mezza quando, intorno alle 3, abbiamo sentito picchiare sulla porta. Ci stavamo alzando quando ho visto una sagoma che ci sparava. Era una persona di forma fisica robusta che a me è sembrata familiare, soprattutto nel momento in cui l’ho visto correre giù per le scale e fermarsi sul pianerottolo“. Era Riccardo Menenti.

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