Paragone dopo l’espulsione, si vaglia la giustizia ordinaria. Salvini strizza l’occhio

Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano, così come è accaduto (o accadrà) tra Gianluigi Paragone e la Lega. Il senatore eletto con il Movimento cinque stelle, e poi espulso nelle scorse settimane, ha postato sul suo profilo Facebook un video tratto dalla sua intervista con Mario Giordano.

Il post

Attraverso il suo profilo Facebook Paragone ha voluto “rassicurare” i suoi elettori, confermando che non muterà la sua linea di condotta. I soldi, spiega, continuerà a restituirli così come fatto fino ad oggi.

Paragone aveva un po’ ritrattato la sua posizione di recente. Qualche giorno aveva detto di voler “rientrare nel Movimento 5 Stelle e chiedere il rispetto del programma”. “Mi siedo sempre nei banchi del M5S, non ho ancora un posto nel Misto. C’è stato un atto formale del Movimento che ha deciso l’espulsione, io ho presentato ricorso. Come mi sento? Un po’ un emarginato… Ho fatto appello al collegio dei garanti, si tratta del secondo grado. Aveva spiegato l’ex cinquestelle – Il collegio è formato dal viceministro Cancelleri, dal sottosegretario Crimi e da Roberta Lombardi. Io voglio rientrare nel Movimento 5 Stelle e chiedere il rispetto del programma”.

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Poi però per Paragone è arrivato l’atto ufficiale, quello del comitato di garanzia che ne conferma l’espulsione. “Ho fatto lo sbruffone? Non è che l’ho fatto, io sono uno sbruffone. Mi sono divertito? Ma non è mica finita, abbiamo ancora tante cose da dire. Sono espulso ma resto parlamentare, rimarrà agli atti la mia polemica sul Mes che secondo il programma del M5S dovrebbe essere superato”, afferma ancora. A chi aveva ipotizza un suo approdo nella Lega, aveva replicato “voglio continuare a rompere le scatole al Misto”.

Certi amori per l’appunto…

“Io non commento casi singoli e personali. Però le porte della Lega sono aperte per chi crede nel cambiamento e non vuole abbracciare Renzi e Zingaretti”.

Ha commentato così Matteo Salvini a margine di un’iniziativa elettorale a Corigliano, dopo una domanda sull’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle. Il leader della Lega dunque apre le porte al senatore, e per lui si tratterebbe di un ritorno, visto che Paragone è stato anche direttore della Padania. E non ha mai negato che “con la Lega si governava meglio, rappresentavamo meglio le forze antisistema“. La dichiarazione, non a caso, è arrivata dopo che il comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle ha confermato l’espulsione del senatore, reo di aver votato contro la fiducia sulla legge di bilancio e di aver attaccato in diverse apparizioni televisive il capo politico Luigi Di Maio.

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Eugenio Piccolo, legale di Paragone, sta valutando un ricorso alla giustizia ordinaria: “Dal comitato di garanzia non c’è stata alcuna valutazione di quelle eccezioni pregiudiziali da noi sollevate, relative alla costituzione del collegio probiviri e dello stesso comitato di garanzia, dove siedono membri in palese conflitto d’interessi. Non si possono svolgere quei ruoli se si ricoprono altri incarichi politici. Presto parlerò con Paragone e prenderemo una decisione”.

 

 

 

 

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