Giorgia Meloni provoca Giuseppe Conte: “Lunedì ti citofoniamo”

La leader di Fratelli d’Italia chiude il comizio di fine campagna elettorale con una frecciatina. “Il premier è pronto a fare gli scatoloni?”, si chiede Giorgia Meloni.

giorgia meloni

Si è chiusa ieri sera la campagna elettorale per le elezioni in Calabria ed Emilia Romagna. Domani gli elettori andranno alle urne per decidere il nome del nuovo governatore. E sul palco di Ravenna si è svolto il comizio di fine campagna elettorale per la candidata del centro-destra, Lucia Borgonzoni. Tra i protagonisti della lunga notte ravennate c’era anche Giorgia Meloni, che ha dichiarato il proprio sostegno alla candidata.

Nel corso del suo discorso, la Meloni ha anche lanciato una provocazione a Giuseppe Conte. La leader di Fratelli d’Italia ha voluto spingere su uno dei “trend topic” del momento, ovvero la citofonata di Matteo Salvini dei giorni scorsi. L’episodio avvenuto a Bologna ha dato l’ispirazione giusta a Giorgia Meloni per attaccare il premier. “Lunedì citofoniamo a Conte. Gli chiederemo: “scusi lei sta facendo gli scatoloni?”“. Una evidente e chiara allusione al fatto che, se la Borgonzoni dovesse vincere in Emilia Romagna, il Governo potrebbe attraversare una netta fase di crisi.

Giorgia Meloni sul palco a Ravenna – meteoweek.com

Noi lunedì, se ci date una mano, chiederemo a questa nazione le elezioni anticipate – prosegue la Meloni – . Vogliamo dare a questo paese un governo forte, coeso e serio che duri 5 anni e difenda l’interesse del Paese“. Nel corso del discorso, la leader di FdI ha voluto sfruttare nuovamente il tormentone che l’ha vista protagonista per ribadire un concetto. “Difenderemo i figli, la famiglia e l’identità di questa nazione, noi siamo fieri, lo sapete: io sono Giorgia, lo sanno tutti, sono una madre, donna e cristiana e con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, sono pronta a difendere l’identità di questa nazione“.

E poi c’è un riferimento anche alle Sardine, che hanno provato il più possibile a contrastare la campagna elettorale, soprattutto della Lega. “Le Sardine sono un movimento che nasce con la pretesa di cambiare il linguaggio d’odio ma non si è capito perché poi passano la giornata a insultare tutti quelli che non la pensano come loro“.

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