Coronavirus, la decisione di British Airways sui voli

A causa della pericolosità del coronavirus, la British Airways, la quinta compagnia aerea più grande del mondo, ha annunciato la sospensione immediata di tutti i suoi voli verso la Cina. “Obiettivo è contenere l’epidemia del nuovo virus”. La decisione potrebbe essere emulata dagli Usa nelle prossime ore

La British Airways ha annunciato il blocco dei voli da e per la Cina

La British Airways, la compagnia aerea di bandiera britannica e la quinta più grande a livello mondiale, ha annunciato la sospensione immediata di tutti i suoi voli verso la Cina. La decisione è arrivata a causa della epidemia del nuovo virus che finora ha ucciso 136 persone e contagiato altre seimila. L’annuncio è stato trasmesso su Sky News. “In seguito alle raccomandazioni del ministero degli Esteri – si legge in un comunicato – abbiamo deciso di sospendere tutti i voli da e per la Cina continentale. Ci scusiamo per i disagi arrecati, ma la sicurezza e la salute di passeggeri e personale sono in questo momento la nostra priorità”.

La stessa misura, stando a quanto trapelato nelle ultime ore, potrebbe essere assunta anche dagli Stati Uniti. E non sarebbe una sorpresa dopo le ultime dichiarazioni di Donald Trump. Lo stop ai collegamenti con il paese asiatico arriverebbe per contenere il rischio di ulteriori contagi. Allo stesso tempo, rappresenterebbe un duro colpo all’ economia del Dragone.

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Non solo i voli: anche le attività commerciali vacillano

Al centro della questione, in particolare di natura economica, ci sarebbero anche le attività commerciali. Starbucks ha già annunciato la chiusura temporanea di metà dei propri punti vendita in Cina a causa dei timori legati al contagio del coronavirus. La famosa catena di negozi di caffè non è la prima a chiudere. Pochi giorni fa anche McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Un colpo all’economia importante, se si considera che alla fine del 2019 Starbucks contava in Cina 4.292 negozi, il sedici per cento in più dell’anno precedente. “La chiusura – ha precisato la società in una nota – “avrà un inevitabile impatto sul trimestre e sull’intero anno fiscale. Ma è una misura necessaria”.

A ciò va ad aggiungersi Toyota, che ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio. In questo caso tuttavia si tratta di una misura temporanea. “Considerati vari fattori, tra cui le linee guida dei governi locali e regionali e la situazione della fornitura di componenti, abbiamo deciso di interrompere le operazioni nei nostri stabilimenti in Cina fino al 9 febbraio”. Con queste parole il portavoce della casa automobilistica – Maki Niimi – ha ufficializzato lo stop. “Monitoreremo la situazione. Prenderemo eventuali ulteriori decisioni sulle operazioni il dieci febbraio, quando si sarà esaurito il termine ultimo dell’ interruzione”.

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