Fine triste per il giovane eroe di Amatrice: lo trovano morto dentro una stalla

‘Memi’, 23 anni, avrebbe avuto un malore mentre accudiva i bovini dentro la stalla, ed è stato trovato privo di vita dai suoi familiari. Un’intera comunità lo piange.

Emiliano Steccone, detto Memi

Di Amatrice era stato un giovanissimo eore, oggi la comunità martoriata dal terremoto del 2016, lo piange per la sua scomparsa prematura. Emiliano Steccone era riuscito a salvarsi dalla violenta scossa che aveva distrutto quasi tutta la città e a solo 18 anni si era prodigato a soccorrere più persone possibili rimaste imprigionate dalle macerie. Senza vita dentro la stalla. Così è stato trovato il giovane. Sarebbe morto per cause naturali.

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Emiliano lavorava come allevatore insieme alla sua famiglia. Il 23 enne, conosciuto da tutti come “Memi”, viveva nella frazione di Santa Giusta, ad Amatrice, insieme ai suoi familiari. Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieiri avrebbe avuto un malore mentre accudiva i bovini all’interno della stalla, dove è stato trovato privo di vita proprio dai suoi cari. Purtroppo a nulla è servito l’intervento dei sanitari giunti sul posto che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

La morte di Emiliano ha sconvolto l’intera comunità di Amatrice. Centinaia i messaggi di cordoglio su Facebook e le istituzioni si sono strette intorno al dolore della famiglia. Tra chi lo ha salutato per l’ultima volta anche l’ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: “Sei stato uno dei tanti eroi silenziosi che la mattina del 24 Agosto ha messo a rischio la sua vita per aiutare la nostra comunità”. Te ne sei andato giovanissimo – ha aggiunto – senza un perché. Un pensiero a tutta la famiglia e ai parenti. Vi conosco tutti. Addio Emiliano, eroe di Amatrice”.

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Commovente anche il ricordo della Croce Rossa di Amatrice.

“Quando una vita così giovane viene strappata a questa terra, in questo caso per cause naturali, è sempre un dolore immenso che colpisce in primis i familiari e, di conseguenza, un’intera comunità ed essere in Croce Rossa vuol dire appartenere alla propria comunità. Alla famiglia Stecconi va l’abbraccio di tutti noi. Ciao Memi”.

 

 

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