Frase choc di una professoressa su Liliana Segre: “Si fa solo pubblicità”

La frase è stata pronunciata nel Giorno della Memoria. “Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento ma non è andato in giro a dirlo a tutti”, sostiene la professoressa.

liliana segre

Il nome di Liliana Segre continua a far parlare, e purtroppo chi ne parla spesso abusa di tal nome. La donna, sopravvissuta ai campi di concentramento, è stata reduce da un bellissimo discorso al Parlamento Europeo. In questi giorni è stata anche al centro di un duro attacco da parte di Alessandra Mussolini. Ma la nipote del Duce non è stata l’unica a scagliarsi contro la Segre.

Dobbiamo tornare indietro al Giorno della Memoria e dobbiamo trasferirci in una scuola di Firenze, la media “Mazzanti”. Una classe di seconda media sta ascoltando il discorso di un proprio docente, il quale a un certo punto si lascia andare a una affermazione a dir poco forte. Ovviamente, nel mirino c’è Liliana Segre e soprattutto i tanti attestati di stima – anche sotto forma di cittadinanza onoraria – da lei ricevuti. “Liliana Segre non la sopporto. E anche voi, ragazzi, non vi fate fregare da questi personaggi che cercano solo pubblicità“.

Liliana Segre nel Giorno della Memoria appena celebrato – meteoweek.com

La frase è talmente forte da lasciare sgomenti gli alunni di tutta la classe. Ma la professoressa non ha finito qui la sua filippica ai danni della Segre. Tanto da proseguire facendo un paragone abbastanza ardito, legato al proprio ambito familiare. “Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento, ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti“. Come se l’aver vissuto – e in questo caso essere sopravvissuti – a un campo di concentramento fosse una cosa di cui vantarsi e da raccontare a cuor leggero.

Per concludere il suo discorso, evidentemente contro la Segre, la professoressa ha ammonito in maniera sarcastica i propri alunni. Quasi ad aspettarsi che, da un momento all’altro, un coro di lamentele e proteste sarebbe arrivato nei suoi confronti direttamente nell’ufficio del presidente della “Mazzanti”. “E ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita“, avrebbe esclamato la prof, chiudendo la lezione.

Impostazioni privacy