Israele torna a bombardare la Siria: almeno 12 i soldati uccisi

Raid israeliani sulla Siria, almeno dodici i morti tra le truppe Hezbollah libanesi e Pasdaran iraniani. E’ il secondo attacco in un mese.

E’ di poche ore fa la notizia di un attentato terroristico a Gerusalemme. E c’è da registrare il secondo raid missilistico in meno di un mese da parte di Israele contro Damasco. Nell’ultimo attacco sono stati uccisi 12 combattenti filo-iraniani. In precedenza, l’agenzia governativa siriana Sana aveva riferito di diversi raid missilistici compiuti poco prima della mezzanotte locale (le 23 in Italia) dal “nemico” Israele in una zona a sud di Damasco. Nel bombardamento, secondo la Sana, sono stati feriti otto militari governativi e ci sono stati ingenti danni materiali. L’Osservatorio riferisce che sono stati colpiti depositi di armi appartenenti agli alleati iraniani in Siria.

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Tra i 12 soldati siriani e di altre nazionalità uccisi nella notte da raid aerei attribuiti a Israele e compiuti attorno alla capitale siriana forse ci sono anche Hezbollah libanesi e Pasdaran iraniani. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani che da anni si avvale di una fitta rete di fonti sul terreno. Si tratta del secondo attacco attribuito a Israele in Siria in meno di un mese. Il 15 gennaio scorso, secondo media siriani, alcuni jet dello Stato ebraico avevano colpito la base militare di Tiyas, nota come T4, a est di Homs e lungo la strada che porta a Palmyra. Le aree colpite nella notte sono, sempre secondo il resoconto ufficiale di Damasco, Kiswa, Marj Sultan, Jisr Baghdad, Izraa, località alla periferia meridionale della capitale e vicine alla confinante regione di Daraa.

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