MeteoCartoon | Parte la nuova rubrica | Una per tutte, tutte per Una

Sulla scia dell’uscita in sala del nuovo lavoro di Greta Gerwig, Piccole Donne, inauguriamo la nuova rubrica “MeteoCartoon”, nella quale riscopriremo alcune delle serie che hanno accompagnato la nostra infanzia.

Dopo aver emozionato intere platee di una sala buia, il cartone animato è diventato via via uno dei prodotti più seguiti e amati anche del piccolo schermo.

Ricercato non solo dagli spettatori più giovani, per i quali probabilmente era pensato, ma anche da tutti gli adulti dotati di una particolare sensibilità, interesse o semplicemente curiosità, il genere ha dato alla luce numerose opere piene di talento e passione. Motivo per cui ancora oggi, a distanza di anni, non esiste forse al mondo qualcuno che non ricordi con affetto (e grande precisione) almeno un paio di titoli del cuore.

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MeteoCartoon | ogni settimana un appuntamento con l’animazione

Ed eccoci allora a inaugurare un appuntamento settimanale con la rubrica MeteoCartoon, il cui scopo è quello di riportare alla mente le intramontabili scene, le sigle e le vicende di alcune serie animate del passato, fonte d’ispirazione per gran parte di ciò che viene prodotto oggi.

Come punto di partenza, ne abbiamo scelto uno al passo coi tempi, vista l’uscita in sala (9 gennaio 2020) del film di Greta Gerwig, Piccole Donne, che prende le mosse dal medesimo romanzo.

MeteoCartoon | Si parte con “Una per tutte, tutte per una”

Ispirato al capolavoro di Louisa May Alcott, Una per tutte, tutte per una (la traduzione originale sarebbe “Storia di gioventù e d’amore”) è un anime targato Nippon Animation, trasmesso per la prima volta in Italia nell’estate del 1988 (poco più di un anno dopo il suo lancio in patria).

La serie, composta di 48 episodi (ognuno della durata di 26 minuti ca.), narra le vicende delle quattro sorelle March, durante la Guerra di Secessione, dove è impegnato il padre tra le fila dell’esercito unionista.

Una per tutte, tutte per una | i valori che contano

Tra opere di beneficenza, debutti in società, sogni da realizzare e rinunce da sostenere, le quattro giovani donne mostrano un ampio spaccato della società dell’epoca, mettendo in luce quali siano i valori che contano, allora come oggi. Amicizia, amore, responsabilità, sacrificio, coraggio, dolore, sono solo alcuni dei temi affrontati dal cartone, che riesce così a trasmettere messaggi importanti e preziosi, soprattutto per il giovane pubblico che con essi crescerà.

Raccontato in prima persona da Amy, l’anime è piuttosto fedele ai testi letterari (Piccole donne e parte di Piccole donne crescono) da cui prende origine e che inevitabilmente arricchisce di piccoli o grandi avvenimenti, se non per la morte di Beth che nel cartone non avviene.

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Una per tutte, tutte per una | cambiamenti e curiosità

Tra gli altri cambiamenti evidenti, la signora che vive con le protagoniste e aiuta la madre nelle faccende di casa viene resa afro-americana per dare risalto al tema dell’uguaglianza di cui il romanzo è anche una sorta di baluardo.Forte del successo riscosso, Una per tutte, tutte per una ha avuto un sequel nel 1993 dal titolo Una classe di monelli per Jo, tratto dagli altri due libri della Alcott facenti parte della medesima saga, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo.

Un’ultima curiosità: la serie faceva parte del progetto giapponese World Masterpiece Theater (letteralmente Teatro dei Capolavori del Mondo), spesso abbreviato con il termine Meisaku, che consisteva nella realizzazione di un anime all’anno – dal 1975 al 1997 prima, dal 2007 al 2009 poi – tratto dalla grande letteratura per ragazzi.

La sigla è stata scritta da Carmelo Carucci (musica) e Alessandra Valeri Manera (testo), e cantata da Cristina D’Avena.

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