Psicosi da Coronavirus: boom di vendite di Amuchina e disinfettanti

La psicosi da contagio a seguito dell’epidemia di Coronavirus sta continuando a mostrare i suoi effetti: se durante i primi giorni di “allerta” mondiale, in Italia le mascherine erano il prodotto che più andava a ruba, ora tocca anche ai disinfettanti, in particolar modo Amuchina.

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La corsa all’acquisto di mascherine nelle farmacie non si ferma, dunque, così come non si arresta la paura che i cittadini stanno dimostrando di avere nei confronti dei locali gestiti da persone di nazionalità cinese. Oltre a questo, si aggiunge il fatto che nelle principali farmacie italiane e nelle principali attività commerciali è quasi un tutto esaurito di Amuchina e disinfettanti di vario tipo.

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Psicosi da Coronavirus: aumentano le richieste di gel Amuchina

A confermare questo trend è stata l’azienda Angelini Pharma, nota multinazionale italiana che opera nell’area della salute in ambito farmaceutico. La stessa ha infatti registrato un aumento delle richieste di gel Amuchina, come non si era mai registrato negli ultimi anni.

A parlarne, è stato un rappresentante aziendale per le penne dell’Adnkronos: “La percezione dell’emergenza del diffondersi del virus ha portato a un incremento della richiesta di Amuchina, che l’azienda si sta impegnando a soddisfare aumentando le sue capacità produttive“. Un incremento di richiesta, dunque, derivato dall'”esigenza di igiene da parte di molte persone in correlazione con il diffondersi delle notizie sul nuovo Coronavirus. In particolare, è aumentata l’attenzione dedicata all’igiene delle mani e delle superfici“.

Come rilevato dal gruppo farmaceutico, un fatto simile era in realtà già accaduto in passato. Tale fenomeno, infatti, è prevedibilmente collocabile in concomitanza di quei periodi in cui vengono segnalate epidemie mondiali. L’ultimo episodio, non a caso, era stato rintracciato durante l’epidemia di Sars negli anni 2000, ma esempio lampante è stata anche la grave piaga di colera che colpì il sud Italia negli anni ’70.

In tutti questi casi, dunque, al di là del mero prodotto venduto e richiesto sugli scaffali di farmacie e supermercati, si è sempre rilevato un aumento della cura dell’igiene (personale e non) da parte dei cittadini. E ciò comporta una psicosi che spinge il consumatore ad acquistare prodotti disinfettanti di vario tipo.

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Coronavirus, gli ultimi numeri

Arriva a 1110 l’ultimo dato relativo al bilancio dei morti, diffuso dalla Commissione sanitaria della provincia dell’Hubei. Per la precisione, nell’area di Wuhan (che ricordiamo essere il primo focolaio dell’epidemia) sono stati registrati 94 nuovi decessi e 1638 casi di nuovi contagi. Si attestano dunque a 44.670 i contagiati in Cina.

Nel resto del mondo, invece, il Paese maggiormente colpito risulta la Germania, con 16 casi di contagio confermati. A seguire, si segnalano l’Australia, con 15 casi, e gli Stati Uniti con 13. L’Italia è ferma a soli tre contagiati (ovvero la coppia cinese e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), tutti ricoverati e tenuti sotto stretta osservazione nella struttura dello Spallanzani di Roma.

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