Paolo Bonolis si confessa a cuore aperto: “Io non credo…”

Il conduttore di Avanti un altro si confessa su TV 2000 nel programma di Io Credo, dichiarando di non credere in Dio ma di pregare perché fa stare bene.

Foto fornita da Tristan Fewings/credits Getty Images

 

Paolo Bonolisi si confessa da Don Marco Pozza

Un anteprima esclusiva quella del settimanale Oggi che svela i  pensieri più intimi di Paolo Bonolis nell’ ambito della religione, confidati nel programma Io Credo che andrà in onda a marzo su TV 2000.

D’altronde di cosa doveva parlare il noto conduttore TV sul canale controllato dalla Conferenza Episcopale Italiana se non Dio e di religione? L’idolo dei bambini degli anni Ottanta ha raccontato a Don Marco Pozza della sua infanzia trascorsa a contatto con i preti e di come lui si approcci oggi alla fede.

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Non “credo” ma “so”

In realtà non è la prima volta che il 59enne romano apre le porte dei suoi pensieri e delle sue opinioni in rapporto al Credo e al cattolicesimo: era già successo con Mara Venier a Domenica In. Con Don Pozza però, le confidenze sono state leggermente più approfondite, facendoci scoprire un Bonolis si agnostico, ma con delle accortezze in più.

Da quanto dichiarato infatti, veniamo a conoscenza che Paolo Bonolis non crede in Dio ma prega: “Io non credo in Dio. Non ho un oggettivo “credo”, mi fermo al “so”. La sera, però, prego sempre”.

Le scuole dai preti e le opere di bene

E’ così che il conduttore di canale 5 da il “là” all’intervista di TV 2000. E continua dicendo:“Ho fatto le scuole dai preti, che mi hanno insegnato il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre e tutte quante queste cose qua. Le preghiere mi danno l’idea di poter aprire una porta, di rivolgermi con gratitudine a qualcuno e salutare tutte quelle persone che sono passate attraverso la mia vita e adesso non ci sono più”.

Quello che non tutti sanno è che Paolo Bonolis è molto attivo in opere di beneficenza e infatti su questo aspetto ha preferito mantenere un profilo basso, ma ha confidato informazioni sulla sua educazione sentimentale e gli studi dai preti ma anche della zia che è sulla strada della beatificazione e delle vacanze passate in mezzo alle prostitute: “Io il bene non lo dedico a Dio perché ’sto Dio non lo conosco. Però lo faccio. Lo fai perché ti fa stare meglio, perché è più comodo”.

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