Coronavirus: Speranza tranquillizza sulla questione africana, va monitorata

Il ministro Speranza tranquillizza tutti, l’Italia è tra i Paesi che ha risposto in maniera più efficiente all’emergenza Coronavirus. L’Africa non è ancora un problema ma va monitora          

A fish seller carries containers out into the street in Tokyo’s Tsukiji area on February 17, 2020. – Japan said on February 17 it would cancel a public gathering to celebrate the birthday of new Emperor Naruhito on February 23, as fears grow over the spread of the new coronavirus in the country. (Photo by CHARLY TRIBALLEAU / AFP) (Photo by CHARLY TRIBALLEAU/AFP via Getty Images)

“C’è un solo caso in un continente enorme, a noi molto vicino. La situazione va valutata giorno per giorno con la massima serietà. Ora non servono provvedimenti ad hoc oltre a quelli già disposti per porti e aeroporti”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, risponde in un’intervista a Repubblica, sui controlli sui migranti per il coronavirus.

Leggi anche -> Coronavirus, il Giappone sospende le celebrazioni di Naruhito

“Per quanto riguarda voli e imbarcazioni che provengono dall’Africa, i controlli sono rigorosi come per chi proviene da altre parti del mondo – spiega – Ricordo che la nostra decisione più drastica riguarda un Paese, la Cina, dove sono concentrati il 99% dei casi al mondo. Non ha fondamento scientifico al momento prevedere altro”.

Guardare all’Africa

“L’Unione e l’Oms devono sostenere i Paesi africani per mettere in atto misure di prevenzione e contenimento. Magari non l’Egitto, che ha un sistema sanitario abbastanza solido, ma altri Paesi”. Sulla possibile proroga del blocco dei voli con la Cina, il ministro osserva: “È presto per deciderlo. L’emergenza coronavirus va monitorata giorno per giorno e infatti la nostra task force si riunisce ogni mattina. Oggi le misure decise dal tavolo tecnico scientifico sono le più idonee a salvaguardare il nostro Paese. Solo il cambiamento del quadro epidemiologico può farle modificare. L’auspicio è che nei prossimi giorni e settimane i dati risentano positivamente del lavoro importante svolto dal governo cinese”.

A Karamojong pastoralist man takes his goat cattle to graze next to the village of Kochunoi, Uganda in the proximity of the Kenyan border, January 30, 2020. – The Karamoja Cluster of Eastern Africa is an area located between the borders of Kenya, Uganda, South Sudan and Ethiopia and dwelled by different pastoralist and agro-pastoralist ethnic groups that had been badly strained by years of violent, inter-ethnic strife, including armed cattle raids, in addition to the effects of a rapidly changing climate. Now, new agreements are in place to offer grazing opportunities across borders, share knowledge on animal health, and develop a joint drought response. As a result, cross-border livestock and grain trade has been restored, local communities are more empowered in government planning and have developed more resilience to climate change, and the health of cattle and other livestock has improved. (Photo by LUIS TATO / FAO / AFP) (Photo by LUIS TATO/FAO/AFP via Getty Images)

Poi sul rischio che il virus si espanda anche in Africa, il ministro Speranza assicura che “c’è un solo caso in un continente enorme” e che “la situazione va valutata giorno per giorno con la massima serietà” ma “ora non servono provvedimenti ad hoc oltre a quelli già disposti per porti e aeroporti. Per quanto riguarda voli e imbarcazioni che provengono dall’Africa, i controlli sono rigorosi come per chi proviene da altre parti del mondo”. E chiosa: “Ricordo che la nostra decisione più drastica riguarda un Paese, la Cina, dove sono concentrati il 99% dei casi al mondo”.

Le altre misure nel mondo

Sul rischio di contagio e diffusione dell’epidemia da coronavirus, il ministro della Salute Roberto Speranza dice in un’intervista a la Repubblica che non intende deflettere: “In Italia abbiamo scelto l’approccio più prudenziale” dice, ma “riguardo ai voli, gli Stati Uniti hanno misure simili alle nostre, in Europa la Repubblica Ceca ha fatto come noi, e anche la Grecia.

A teacher gives a lecture with her smart phone during an online class at a middle school in Donghai in China’s eastern Jiangsu province on February 17, 2020. – The death toll from the COVID-19 coronavirus epidemic jumped to 1,770 in China after 105 more people died, the National Health Commission said February 17. (Photo by STR / AFP) / China OUT (Photo by STR/AFP via Getty Images)

Altri governi non hanno preso decisioni direttamente ma compagnie di bandiera come British Airways, Air France, Lufthansa, Sas hanno sospeso i voli con una fortissima contrazione del traffico dalla Cina” quindi aggiunge: “Sono stato io a chiedere la riunione dei ministri Ue perché ritengo ci voglia un maggiore coordinamento”.

 

Impostazioni privacy