Si è scatenata una vera bufera in Rai. A seguito della pubblicazione di un post su Facebook da parte di un ispettore Rai che accusa Mara Venier di aver “pesantemente offeso l’operato del dipendente”. 
L’azienda Rai contro la conduttrice
Una vera e propria bufera di palazzo quella che si sta vivendo in queste ore negli studi Rai di viale Mazzini dopo le pesanti accuse ricevute da un addetto della produzione da parte della conduttrice di Domenica In, Mara Venier. Galeotto è stato un post pubblicato su Facebook da parte dell’ispettore Rai Nando Clemenzie che accusa la conduttrice di aver “pesantemente offeso l’operato e la persona di un addetto ai lavori”. Non una singola accusa ma addirittura la condivisione e la solidarietà dell’establishment Rai rappresentato dal consigliere di amministrazione Riccardo Laganà oltre che da molti dipendenti del programma domenicale condotto dalla conduttrice veneziana.
Leggi anche —- Mara Venier, terremoto in vista: per lei potrebbe cambiare tutto
Pesanti accuse ma la Venier sbotta, nega, e non ci sta
Una lettera che sta già facendo il giro del web e della carta stampata che accusa la conduttrice pesantemente mettendo spalle al muro la sua professionalità. All’interno del documento i dipendenti e gli ispettori di produzione ribadiscono il “rispetto personale e professionale” e soprattutto l’intervento della Direzione Aziendale perché metta fine ai presunti casi di aggressione verbale. Interessante, infine, la richiesta unanime di una tempestiva presa di posizione da parte della direzione aziendale della Rai affinchè episodi del genere non si ripetano.
La risposta della Venier non è tardata ad arrivare. La presentatrice nega in maniera netta le accuse. Inoltre, ha fatto sapere di avere incaricato i suoi legali di tutelarla in sede legale. La contesa è appena iniziata. Una situazione non di difficile gestione che farà sicuramente discutere che arriva a ridosso di una settimana dalla chiacchierata intervista della sorella di Morgan in merito alla querelle con l’ex amico e collega sanremese, Bugo.
