La virologa Ilaria Capua pochi giorni fa: “Il virus è già tra noi. E farà danni”

Dopo la raffica di contagi riscontrata in Italia nel corso delle ultime ore, il direttore del Centro di Eccellenza One Health offre un punto di vista molto concreto.

Ilaria Capua direttore del Centro di eccellenza dedicato alla ‘One Health’ dell’Università della Florida

La forza del coronavirus

Un virus subdolo, resistente, che inizialmente non dà sintomi particolarmente gravi ma che anche solo in due giorni può portare alla polmonite e a conseguenze estreme. Un virus molto contagioso. Lo presenta così Ilaria Capua direttore del Centro di eccellenza dedicato alla ‘One Health’ dell’Università della Florida, ospite in studio a La7: “Vista la sua alta contagiosità l’unica soluzione era la quarantena e se la Cina non avesse adottato le contromisure che ha preso il bilancio sarebbe stato di gran lunga peggiore”.

LEGGI ANCHE –>Coronavirus i contagiati salgono in poche ore: 14 in Lombardia, 2 in Veneto

Quarantena, unica soluzione

“Quando un virus trova terreno fertile in un paese che è magari fragile dal punto di vista dei servizi sanitari e lo invade in modo molto aggressivo, bisogna reagire. Si devono fermare i servizi primari, si deve arginare la propagazione del virus. Chiediamo alle persone di non perdere fiducia nelle istituzioni. Bisogna ascoltare dettagliatamente le linee guida che arrivano dai centri di crisi che sanno esattamente quello che stanno facendo”.

Fiducia nelle istituzioni

Attenzione alle indicazioni e nessun allarmismo: “La cosa più brutta che possa accadere è che la gente perda la fiducia nelle istituzioni e negli esperti. In questo contiamo molto anche sull’aiuto dei media che hanno un ruolo fondamentale per fare informazione e non diffondere il panico. Solo in questa maniera possiamo aiutare il paese a rispondere adeguatamente qualora ci fosse un contagio importante.

LEGbI ANCHE –> Coronavirus, Codogno: gli spostamenti del 38enne che ha contratto il virus

(Photo by STR/AFP via Getty Images)

Il telelavoro, una risorsa

Anche le aziende devono fare la loro parte: “Possono cominciare a pensare a loro volta a soluzioni di tipo produttivo: per esempio il telelavoro. È evidente che il coronavirus arriverà da noi, c’è già, farà il giro del mondo, farà danni soprattutto nei paesi più poveri. Qui bisogna organizzarsi in modo strategico e funzionale per fare in modo che la vita occupazionale e lavorativa del paese vada avanti ma senza conseguenze drammatiche da un punto di vista sanitario”

Impostazioni privacy