“Ho chiesto alla Protezione civile di allestire un primo campo base con le tende riscaldate in località Schiavonia, semplicemente da un punto di vista prudenziale”. Lo ha riferito a Padova il presidente del Veneto Luca Zaia, dopo i primi due casi positivi al test per il Coronavirus.
“Si farà lo screening – ha aggiunto – su tutti i dipendenti dell’ospedale Schiavonia e sui pazienti che possono aver avuto rapporti coi contagiati e su tutti i cittadini di Vo’ Euganeo. Ci sarà la chiusura di tutto quello che è pubblico a Vo’, quindi bar, ristoranti, scuole e tutto quello che è aggregazione. Utilizziamo misure massime per costruire un cordone sanitario sufficiente”
L’interessamento del Veneto
Ci sono due casi sospetti di persone contagiate da Coronavirus in Veneto. A dirlo è il presidente della Regione Luca Zaia. Secondo quanto ricostruito si tratterebbe di due persone anziane (classe 1943 e 1952) risultate positive al primo test anti Coronavirus. Le due persone sono state ricoverate una quindicina di giorni fa all’ospedale di Monselice e residenti a Vo’ Euganeo, nella zona dei Colli Euganei. In queste ore i due sospettati sono stati trasferiti all’ospedale di Padova, hub Veneto per l’emergenza.
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«Ci sono due casi sospetti, due cittadini veneti – dice Zaia – Ora stiamo attendendo le seconde analisi dall’istituto Spallanzani». Zaia ha già sentito il commissario Angelo Borrelli, e ora si trova nella sede dell’unità di crisi per il Veneto in via degli Scrovegni a Padova, dove sono arrivati anche l’assessore regionale Manuela Lanzarin, il sindaco di Padova Sergio Giordani, l’assessore comunale Andrea Micalizzi e il prefetto di Padova Renato Franceschelli. I tamponi sono già stati spediti allo Spallanzani di Roma per essere campionati e analizzati. Delle due persone ricoverate uno sarebbe in gravi condizioni.