Il coronavirus rischia di costare carissimo alla birra Corona

È un marchio molto noto e amato anche in Italia, ma on line le associazioni con il virus sono diventate un bel problema: a cominciare da un brusco calo in Borsa e da un calo di gradimento e di vendite.

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I danni dei meme

La rete e i social network possono essere una formidabile macchina promozionale. Ma anche un danno clamoroso: il coronavirus in questo caso ha scatenato la creatività di molti influencer che nel tentativo di ironizzare sull’emergenza hanno abbinato il nome, corona, a quello dell’omonima marca di birra messicana causando un pauroso contraccolpo in borsa.

Altro che scherzo…

La Corona è un marchio molto noto e distribuito in tutto il mondo, reclamizzatissimo anche nel nostro paese. Il vezzo prevede che la si gusti gelata e con uno spicchio di limone infilato nel collo della bottiglia. Tutto è cominciato da qualche meme che ha rapidamente invaso il web diventando virale. Un tentativo di sorridere dell’emergenza e di sdrammatizzare un clima a tratti anche troppo pesante. Da una parte l’immagine conviviale di una birra e dall’altra il virus. Ma con i mercati non si scherza.

La birra e il virus

Su Google a quanto pare, mentre crescevano in modo esponenziale le ricerche relative al coronavirus, numerosi utenti abbinavano anche il termine birra o cerveza. Anche se le due cose non hanno nulla in comune, a parte il nome. Sembra assurdo ma la proprietà del marchio Corona che fa parte del gruppo messicano Modelo,  ed in quota al colosso belga Anheuser-Busch, è stata costretta a diramare una nota con la quale garantisce di non avere alcun legame con il virus.

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Uno dei meme diffusi on line sull’assonanza tra Birra Corona e virus

Danno economico

Intanto però il marchio della Constallation Brands, che produce e distribuisce la Corona ha perso l’8% in Borsa a Wall Street mentre la cerveza ha ceduto addirittura 16 punti, da 75 a 51 punti di gradimento, solo negli ultimi due mesi. La Corona è la terza birra più diffusa del mondo dopo Guinness e la Heineken. Il suo primo mercato è quello statunitense.

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