Trattativa Stato-Mafia, a processo nuovi pentiti

La corte d’assise d’appello di Palermo da l’ok all’ammissione di nuovi testimoni ed alla acquisizione di nuovi documenti per il processo sulla cosidetta trattativa Stato-mafia.  Si allarga dunque il processo sulla presunta intesa tra corpi dello stato e la ciminalità organizzata. Questo naturalmente comporterà un allungardi dei tempi processuali.

Si allungano i tempi del processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia. La corte d’assise d’appello di Palermo, sciogliendo una serie di riserve relative a richieste di nuovi testimoni e acquisizioni documentali, ha ammesso la deposizione di altri pentiti: si tratta di Vittorio Foschini, Antonino Cuzzola, Salvatore Pace, tutti già sentiti nel processo in corso a Reggio Calabria sulla ‘ndrangheta stragista. Oltre a loto, deporrà anche Armando Palmeri: sarà interrogato in particolare sui presunti legami tra esponenti dei Servizi Segreti e ambienti mafiosi. Verranno sentiti anche l’ex capocentro del Sisde Maurizio Navarra e l’ex tenente Franco Battaglini, l’autore della nota riservata dei Servizi segreti che comunicava che il boss Totò Riina avrebbe avuto in carcere la disponibilità di un cellulare dopo l’arresto.

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Verrà acquisito – naturalmente –  il fascicolo
dell’indagine aperta e poi archiviata sulla vicenda del
telefonino in uso all’interno del carcere al capomafia corleonese.
Entreranno agli atti anche l’inchiesta sul misterioso suicidio
in carcere del mafioso Gioè, la sua lettera-testamento, che
suscitò i commenti dell’ex consigliere giuridico del Quirinale
Loris D’Ambrosio e dell’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino
e gli accertamenti sui suoi legami con Paolo Bellini, l’uomo
vicino agli ambienti di estrema destra che tentò una trattativa
con i boss per il recupero delle opere d’arte rubate.

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