E’ stato il primo contagiato dal coronavirus in Italia: era in coma, ora respira in autonomia ed ha ripreso a parlare.
Era solo il 20 febbraio: una ventina di giorni fa. Eppure sembra passata una vita. Il “paziente 1”, il manager 38enne, sportivo, che per primo ha contratto “ufficialmente” il coronavirus, sta meglio. Fu lui a dare il via alla serie di contagi a Codogno, trasformandola nella Wuhan italiana. Lunedì scorso è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva del San Matteo di Pavia: ora respira in modo autonomo, ed ha cominciato anche a parlare.
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La moglie, incinta di 8 mesi, e’ tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata al Sacco. Tra breve partorirà una bambina. Il paziente 1, atleta e runner, si era presentato una prima volta all’ospedale di Codogno nel pomeriggio dello scorso 18 febbraio senza pero’ avere i sintomi che avrebbero potuto portare ad identificarlo come caso ‘sospetto’. Tant’e’ che dopo gli
Poche ore dopo la situazione precipito’ al punto da richiedere, la mattina del 20 febbraio, l’intervento del rianimatore e un reparto di terapia intensiva. Dopo che la moglie informo’ i medici che il marito a fine gennaio era stato a cena con alcuni amici tra cui uno appena rientrato dalla Cina, si e’ proceduto con il tampone e la scoperta del primo caso in Lombardia. Da allora, purtroppo, non ci si è più fermati.