Emergenza Coronavirus, Fontana: il decreto va corretto, troppe imprecisioni

A partire dalla giornata di oggi, è entrato in vigore il nuovo decreto d’emergenza in merito alla epidemia di coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’Italia: secondo Attilio Fontana, però sarebbero emerse delle discrasie da correggere il prima possibile.

fontana - decreto sul coronavirus

Durante la conferenza stampa di ieri sera, andata in diretta alle ore 21:40, il premier Giuseppe Conte ha annunciato l’attivazione, a partire da oggi, di tutte le nuove (e più restrittive) misure di contenimento anti coronavirus in Italia. Il presidente ha dunque ufficializzato una nuova nuova stretta per le attività produttive, che riguarda soprattutto gli esercizi commerciali.

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In buona sostanza, a chiudere almeno fino al 25 marzo sono soprattutto le attività commerciali non necessarie – molte delle quali, tra l’altro, già chiuse di propria spontanea volontà. Garantiti, invece, negozi di alimentari, supermercati, farmacie e parafarmacie, così come anche i servizi di consegna a domicilio e il trasporto pubblico.

Per alcuni, però, il decreto firmato da Conte mostra alcune, forse anche troppe, imprecisioni sull’organizzazione e il funzionamento dei servizi, e per tale ragione andrebbe rivisto e modificato. Secondo il governatore della Regione Lombardia, infatti, il nuovo decreto “dovrà essere riguardato e riesaminato, ci sono discrasie, cose che vanno corrette ma il dialogo con il governo prosegue per cercare di migliorare ulteriormente il documento”.

Decreto Coronavirus, Fontana: “Si poteva fare di più”

Questo quanto scrive Attilio Fontana, attraverso un post su Facebook: “Si poteva fare di più. Dopo una attenta valutazione del testo del Dpcm, anche con i sindaci dei capoluoghi e con Anci, bisogna risolvere alcuni temi ancora irrisolti, a partire dalla sicurezza dei lavoratori impegnati nelle filiere produttive lasciate operative dal decreto”.

attilio fontana

E ancora: “Tutela della salute dei cittadini e fermezza nelle decisioni sono le parole d’ordine che seguiamo dal primo giorno di questa emergenza. La proposta che ieri abbiamo avanzato al Governo si basava sugli stessi principi. Dobbiamo rimodulare il trasporto pubblico, non sospenderlo, su questo sono d’accordo tutti i sindaci”.

Questo perché, secondo il governatore lombardo, con il nuovo Dpcm “qualche passo in
avanti è stato fatto”, ma c’è ancora “bisogno di alcuni approfondimenti e chiarimenti e stiamo lavorando in questa direzione”.

Coronavirus, Lombardia: la situazione epidemiologica continua

Una richiesta di misure ancora più dure, quella avanzata da Attilio Fontana, giustificata dal fatto che in Lombardia la situazione epidemiologica non si arresta, e il rischio di un collasso è reale. Ad essere più colpite, tra l’altro, sarebbero le zone del bresciano e della bergamasca, dove i numeri di contagio continuano ad aumentare.

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La situazione epidemiologica continua, non abbiamo ancora i numeri ma ho dato un’occhiata ai dati prima nell’unità di crisi e l’evoluzione continua. Dobbiamo tenere sempre più strette le maglie dobbiamo fare in modo che i cittadini si attengano sempre più rigorosamente alle normative”, ha dunque spiegato il governatore Fontana.

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