Coronavirus: Chiude tutto tranne la prostituzione | VIDEO

Sembra uno scherzo ma è realtà: nessun decreto di emergenza coronavirus ha mai parlato di prostituzione, e come se nulla fosse le strade di Roma continuano ad essere invase. 

Va detto che è un mercato comunque e inevitabilmente in crisi, del resto è lo specchio dell’economia di tutto il Paese: in periodi di emergenza sanitaria e di restrizioni che molto spesso non ti danno la possibilità di lavorare, certi vizi passano in secondo piano. ma non è così per tutti. Nessun decreto ha mai parlato di un fenomeno comunque di grandi dimensioni in Italia: la prostituzione. Anche se implicitamente le raccomandazioni del Governo e dei medici, ma soprattutto del buon senso, coinvolgono anche il mestiere più antico del mondo: è chiaro che non ci si può prostituire ad un metro e mezzo di distanza, così come è chiaro che fare l’amore con la mascherina non è il massimo, e senza mascherina rischi la vita. Dunque come devono comportarsi le prostitute? E soprattutto, ci sono davvero ancora clienti che sfidano il rischio per avventurarsi in un’ora di trasgressione? E come proteggere poi moglie, figli e genitori che li aspettano a casa dopo la scorribanda? Andiamo per ordine.

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Mogli in casa, scuole chiuse, controlli per le strade e spostamenti limitati. Le misure per contrastare il Covid-19 dovrebbero  scoraggiare ogni tipo di rapporto umano. Eppure non è così: guardate il VIDEO.

Va detto che anche le prostitute vengono controllate con i termoscanner, se e quando le trovano, ed altre si organizzano e ‘promettono’ di misurare la febbre ai clienti prima di farli entrare in casa. In tempo di crisi usano anche loro lo smart working in versione sesso via web. E c’è anche chi ha eliminato le visite a domicilio, pubblicizzandosi nei siti di incontri con l’hashtag “#io resto a casa”. Nel mondo del sesso a pagamento l’offerta cerca di adattarsi, per quanto possibile, all’emergenza sanitaria. Ma la domanda è mai crollata? Così dicono, ma ci hanno sempre insegnato che non esiste offerta dove non ci sia domanda. A Torino, per esempio, giorni fa un uomo non ha saputo resistere alla tentazione ed è uscito di casa in cerca di amore mercenario. E’ successo nel centralissimo quartiere San Salvario. Il cliente si è dimenticato che si vive un periodo ‘particolare’ e che così facendo violava l’obbligo di stare in casa per l’emergenza Coronavirus. Detto, fatto: quando gli agenti lo hanno fermato intorno alle 2,30 per chiedergli cosa stesse facendo in giro a quell’ora, prima ha dato scuse imbarazzate poi ha cercato la comprensione “da uomo a uomo”. Comprensione che giustamente non gli hanno concesso tanto da essere denunciato.

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