Referendum ed elezioni comunali: il governo valuta di rinviare tutto in autunno

Il governo sta prendendo in considerazione l’ipotesi di rinviare i voti comunali, prorogare le giunte regionale, e spostare in autunno il referendum sul taglio dei parlamentari.

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(Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

In un articolo di Serena Mattarella pubblicato dall’Ansa, si parla dell’esistenza di una bozza, all’interno delle varie misure che il governo sta varando per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Sembra che in alcuni passaggi di questo testo si paventi un ulteriore rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari, della possibilità di non andare a votare almeno fino all’autunno e anche di un probabile slittamento delle elezioni comunali. Queste indiscrezioni hanno sorpreso anche i partiti. Immediata è stata la risposta di Palazzo Chigi che ha precisato che prima di prendere qualunque decisione in merito, si opterà sempre per la concertazione con maggioranza, opposizione e regioni.

Di sicuro l’idea di mettere il voto elettorale in stand by, è un’ipotesi abbastanza concreta tra i tavoli del governo. Oltretutto, si tratta anche questa di una misura forse necessaria a prevenire il contagio. Andare ad elezioni significa infatti inevitabilmente riunire un certo numero di persone in un solo luogo. Sembra che la proposta di rinvio arrivi direttamente dal Ministero per i Rapporti con il Parlamento. L’idea è quella di rinviare le elezioni dei comuni in una data compresa tra il 15 Ottobre il 15 Dicembre. Per quanto riguarda invece le Regioni, una delle possibilità è quella di prorogare il mandato delle giunte regionali a cinque anni e tre mesi. In questo modo, ogni regione sarà libera di scegliere se andare al voto in primavera oppure rinviarlo in autunno. 

Il referendum sul taglio dei parlamentari potrebbe essere rinviato in autunno

Resta la questione del referendum sul taglio dei Parlamentari. Attualmente, la norma che è stata proposta prevede di portare a 240 giorni il termine per poter indire la consultazione popolare. Questo significa che ci sarebbe tempo fino a settembre per indirlo. A quel punto si potrebbe svolgere verso metà novembre.

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Ma la decisione su questo argomento potrebbe anche essere posticipata. Il governo ha in ogni caso chiarito che si prenderà ancora del tempo per decidere su questa specifica questione, continuando a consultarsi con i partiti e le regioni. Bisogna anche prendere atto che se il referendum fosse realmente svolto in autunno, l’attuale legislatura non potrebbe sciogliersi prima dell’inizio del prossimo anno, a meno di non vanificare tutto. Fermo restando, che in qualunque tipo di situazione, resta molto difficile che il Quirinale possa vedere di buon occhio una crisi di governo in uno scenario geopolitico così critico per il nostro paese.

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La Lega continua a criticare la maggioranza su questo, denunciando il fatto di non essere mai stata interpellata sulla questione. Forza Italia sembra invece d’accordo con un rinvio delle elezioni, sopratutto perché secondo Maria Stella Gelmini “le urne rischiano di essere un veicolo pazzesco di contagio”.

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