Coronavirus. Bellanova: “Il cibo italiano è sicuro, compriamo i nostri prodotti”

La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova invita ad acquistare prodotti italiani “sono sicuri”. Evitare la concorrenza sleale.

Tra chi combatte ogni giorno in prima fila contro il coronavirus, c’è anche la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. La politica non si tira indietro, si cerca l’unità di intenti remando tutti sulla stessa barca. Bellanova si occupa di un settore strategico, quello delle ‘prime necessità’. Spiega al Messaggero: “Abbiamo garantito l’apertura di supermercati e mercati al chiuso. Il bene-cibo è essenziale, il nostro è sicuro, tracciato, controllato. Non è solo economia, è sicurezza alimentare e salute. Le manteniamo se si continua a produrre e a fare circolare i prodotti. Abbiamo migliaia di imprenditori in difficoltà ma che producono, coltivano, allevano animali, pescano, trasformano il cibo. Sono vicina a tutti loro e a tutte le lavoratrici e lavoratori del settore. Li ringrazio perché assicurano gli approvvigionamenti alimentari”. 

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Il cibo prima necessità, supermercati pieni

“Intanto ribadiamo che il virus non si trasmette con cibo e bevande – sottolinea la ministra – L’italia è leader mondiale nel sistema di controlli grazie alle attività degli organismi legati al Mipaaf come l’Ispettorato repressione frodi, la Guardia Costiera e il comando specifico dei Carabinieri, in grado di intervenire anche sul web, luogo sempre più determinante, un’attività che assicuriamo anche in questi giorni: per dare tranquillità al cittadini, per contrastare concorrenza e pratiche sleali”. I comparti più in difficoltà: “Ortofrutta, fresco, latte, sono i più esposti – risponde – Le misure di contenimento e i blocchi alle frontiere provocano evidenti disagi. Chiedere certificati virus free è irricevibile, è concorrenza sleale che fa saltare le regole del mercato comune e della leale collaborazione tra paesi. Serve una chiara presa di posizione della Commissione europea, con un coordinamento che porti subito alla definizione e al rispetto di misure comuni. Ne stiamo discutendo con tutti i colleghi europei. l‘emergenza è europea e mondiale, non italiana”. Il latte: “Non un Iitro dovrà essere svernato. Stiamo destinando 6 milioni di euro all’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht, attraverso il Fondo indigenti, per impedire sprechi alimentari e sostenere allevatori e produttori. Non solo. Ho proposto di prevedere nel decreto 50 milioni per affrontare anche tutte le altre eccedenze alimentari e dare sostegno alle persone più in difficoltà”.

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Filiera Italia prevede un calo del 4% dell’export nel settore. “Il rischio è evidente – replica Bellanova – abbiamo attivato con gli altri ministeri la rete diplomatica. Stiamo raccogliendo le segnalazioni per dettagliarle a Bruxelles. Siamo in contatto continuo con Regioni e intero settore: associazioni, distribuzione, sindacati. C’è una determinazione che è una ricchezza. Dobbiamo corrispondere a tanto impegno. Siamo impegnati sull’emergenza ma lavoriamo anche per il rilancio e ci aspettiamo dall’Unione Europea tutto il supporto necessario. Le misure su cui stiamo lavorando – conclude la ministra – vanno in questa direzione: liquidità; indennizzi agli agriturismi; snellimento nelle procedure degli anticipi Pac; sostegni economici alle imprese, anche con voucher, sul versante dei servizi tecnici; cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori agricoli e della pesca e tutele per i lavoratori stagionali senza continuità di rapporti di lavoro; rafforzamento delle indennità per il personale addetto ai controlli; voucher baby sitti ng per sostenere le famiglie, dare occupazione, evitare lavoro nero. Mi permetta un appello: acquistiamo prodotti italiani, manteniano la lealtà nei rap- porti di filiera, portiamo più made in Italy sugli scaffali della distribuzione. Sostenere la filiera alimentare italiana oggi è compito di tutti. Perché l’Italia fa bene”.

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