Coronavirus, Fontana al Governo: “25 miliardi non bastano per ripartire”

Coronavirus, Fontana attacca il Governo: “25 miliardi non bastano per ripartire”. E aggiunge: “Medici cinesi sorpresi da superficialità”.

Coronavirus, Fontana al Governo: "25 miliardi non bastano per ripartire"
Coronavirus, Fontana al Governo: “25 miliardi non bastano per ripartire” (GettyImages)

Mentre il Coronavirus terrorizza il mondo e in particolare l’Italia, il Governo stanzia 25 miliardi per risanare l’economia. Ma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dissente dal nuovo decreto “Cura Italia” e lo fa con toni alquanto accesi. “Pannicelli caldi”, li definisce.
Secondo Fontana, “in questo momento sembra si stia cercando di curare malattie con pannicelli caldi che aiutano, ma non risolvono niente”. Il presidente aggiunge, inoltre, che il Governo dovrebbe ammettere che sì, prenderà misure severe per sanità ed economia, anche se non ci sono soldi.

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Coronavirus, Fontana: “Governo non vede realtà”

Secondo Fontana, il rischio dell’emergenza potrebbe estendersi ad altre regioni, ecco perché, oltretutto, i soldi stanziati non bastano. Il governatore prosegue dicendo di avere la sensazione che “chi non vive direttamente questa situazione faccia fatica a rendersi conto della realtà”. E poi, racconta un episodio:”Quando ci fu la polemica delle mascherine la Protezione Civile disse che aveva inviato 380 mila mascherine, noi ne consumiamo 300 mila al giorno, non c’è sensazione di quello che sta succedendo”. 

Coronavirus, Fontana al Governo: "25 miliardi non bastano per ripartire"
Coronavirus, Fontana al Governo: “25 miliardi non bastano per ripartire” (GettyImages)

Fontana intende chiedere al Governo misure ancora più drastiche come suggerito anche dai medici cinesi. Medici cinesi, che, a detta di Fontana, “sono stupiti di come ci sia troppa gente nelle strade, di come troppi usino trasporti pubblici, di come troppo pochi abbiano le mascherine“. 

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Nel frattempo, la situazione a Bergamo si fa sempre più grave, come racconta l’assessore al Welfare Gallera. Si tratta di momenti duri, in cui “da parte degli amministratori locali c’è la corsa a far vedere che si sta facendo qualcosa, le foto opportunity”. Resta, quindi, il problema di quando verrà aperto l’ospedale da campo che aprirà nel momento in cui arriverà lo staff medico.

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