Coronavirus, l’oncologo Ascierto: “La mia cura funzionerà”

La speranza contro il coronavirus arriva da Napoli con l’oncologo Paolo Ascierto. “Confronto serrato con i colleghi cinesi, ho sperimentato il farmaco Tocilizuma per l’artitre sul Covid-19”

coronavirus - morti maschi
Coronavirus, la speranza arriva da Napoli

L’Italia e il mondo intero segue con attenzione l’evolversi della vicenda tocilizuma, il farmaco per l’artrite, che sembrerebbe performante nel trattamento della polmonite. Il professor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative all’Istituto Nazionale Tumori ‘Pascale’ di Napoli, ha giocato la carta finora più convincente contro il Coronavirus. Somministrando il farmaco, ci sarebbero risultati evidenti. “Prima di utilizzarlo – spiega Ascierto – abbiamo fatto un brainstorming con i colleghi cinesi che lo avevano già usato su 21 pazienti e per 20 di loro i risultati erano stati eccellenti”.

“La sperimentazione clinica – sottolinea – prevede l’arruolamento di 330 pazienti. Avrà l’obiettivo di dare un quadro scientifico e rigoroso per validare gli effetti e l’utilizzo del Tocilizumab e capire quali sono i pazienti che possono riceverne i vantaggi maggiori. Tuttavia l’uso e la distribuzione del farmaco in off label  continuerà. L’azienda la Roche lo ha messo a disposizione gratuitamente e tutti i pazienti trattati in regime di off label entreranno nella raccolta dati insieme ai 330 della sperimentazione”.

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Aumentano i contagi al sud, si attende il picco(Getty) – meteoweek.com

Sinergia tra ospedali per sviluppare un confronto giornaliero

Riscontri e analisi avvengono in maniera giornaliera, sfruttando anche una piena collaborazione con altre strutture italiane. Tra questi, ci sono anche Modena e Milano. “Ci siamo scambiati impressioni e punti di vista: quello che emerge è che se il trattamento viene fatto in sub-intensiva è molto efficace. Anche se al Cotugno di Napoli su 7 intubati 5 hanno avuto un beneficio notevole”.

Secondo l’oncologo bisognerà tuttavia pazientare prima di giungere al picco dei casi in Italia. A maggio, forse, ne verremo fuori. “Il picco me lo aspetto a metà aprile. L’isolamento contenitivo è cominciato al Sud una settimana fa. Un calo dei contagi lo vedremo non prima di un paio di settimane e credo che dobbiamo continuare su questa strada. Sono convinto che, se riusciamo a restare a casa e a fare come a Wuhan, per fine maggio potremmo avere pochissimi contagi”.

E sulle polemiche degli ultimi giorni, partite dal professor Galli, preferisce sorvolare. “Non ho riconosciuto meriti ai cinesi? Non importa fare polemica ora, in questa fase non conta il primato. Ho comunicato quello che stavo facendo affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare in un momento di grande difficoltà”.

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