Coronavirus, allarme dalla Sicilia: “40 mila rientri, non tutti autosegnalati”

Coronavirus in Sicilia: circa 40mila persone sono rientrate e si sono registrate nella piattaforma della Regione. Il dato è stato comunicato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: “Purtroppo non tutti si sono autosegnalati. Molti contagi che stiamo registrando ora sono causati da chi rientra”

Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia

Circa 40mila persone sono rientrate in Sicilia dopo le restrizioni dovute al coronavirus e si sono registrate nella piattaforma della Regione. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, snocciola i numeri intervenendo a ‘Storie italiane’ su Raiuno. Ma c’è una preoccupazione non da poco. “Purtroppo – ha dichiarato – non tutte le persone si sono auto-segnalate. E mi fa rabbia, perché molti contagi che stiamo registrando ora sono causati da chi rientra”. In Sicilia, stima Razza, la previsione di contaminazioni da Covid-19 si attesta su una forbice tra 4.500 e i 7.000 contagi. “Ma è bene specificare che noi per prudenza ci stiamo attestando sul dato massimo – spiega l’assessore –. Quindi stiamo lavorando a ulteriori 500 posti di terapia intensiva”. Il tutto mentre la Protezione Civile ha consegnato 13 ventilatori polmonari alla Regione Sicilia.

Una preoccupazione che segue quella del governatore siciliano Nello Musumeci. Questi aveva descritto quello in Sicilia come un vero e proprio esodo incontrollato. A rispondergli ieri pomeriggio è stato però il Ministero degli Interni: “Non rispondono al vero le accuse del presidente Musumeci – mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza – secondo le quali sarebbe in atto un flusso incontrollato verso le coste siciliane. Ieri, tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo”.  Il Viminale ha precisato che “i transiti giornalieri per la Sicilia hanno fatto registrare una costante diminuzione dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di ieri, domenica 22 marzo. Non c’è motivo per allarmarsi”.

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Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno ( Photo by Sven Hoppe Getty Images)

Il governatore Musumeci: “Dopo mie proteste 75% di arrivi in meno”

Il governatore nel corso di un’intervista rilasciata a Storie Italiane stamattina ha a sua volta replicato. “Da cinque giorni è vietato entrare in Sicilia, fino all’altro ieri notte il controllo a Villa San Giovanni non c’era. Altrimenti le foto non avrebbero ritratto le file con centinaia di autovetture che non erano solo quelle autorizzate a entrare in Sicilia”.

Musumeci ha ricordato i dati ufficiali della compagnia Caronte&Tourist, che si occupa dei traghettamenti nello Stretto con stime giornaliere: “Il 13 marzo 2.700 persone sono approdate a Messina dalla Calabria. Il 17 marzo, il giorno del mio provvedimento sono state 1.260”. “E ieri – ha aggiunto – dopo la mia protesta garbata, ma determinata nei confronti del governo nazionale, sono sbarcate 551 persone tutti addetti ai lavori. Il 75% in meno, dopo i controlli seri operati a Villa San Giovanni. Ciò che sostiene il governo è stato smentito dalle foto circolate nelle ultime ore, senza una protesta non avremmo avuto dei riscontri”.

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