Coronavirus. Paura Corea del Sud: contagi di ritorno, Europa nuovo focolaio

Coronavirus. Incubo ondata di ritorno in Corea del Sud, l’Europa ha più della metà dei contagiati nel mondo. Allarme nel Regno Unito ma nessuno può dirsi tranquillo.

Doppia paura: l’Europa diventa il continente focolaio dell’epidemia coronavirus contando più della metà dei contagiati in tutto il mondo, e la Corea del Sud potrebbe avere cominciato tutto da capo. Il Paese asiatico ha registrato 91 nuovi casi, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention, sono salite a 9.332, i decessi a 139 (+8). Ma sono 13 i nuovi positivi importati, per 144 totali, e questo per le autorità rappresenta una seria minaccia di un’ondata di ritorno. Le autorità sanitarie locali hanno disposto la quarantena obbligatoria agli arrivi da Europa e Usa, mentre ai passeggeri con più di 37,5 gradi di febbre sarà negato l’imbarco.

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Il resto del mondo

Il premier canadese Justin Trudeau ha denunciato che Trump vuole militarizzare il confine tra Canada e Stati Uniti. Secondo Trudeau, il presidente Usa per contenere la diffusione del coronavirus vorrebbe schierare militari a 40 chilometri dal confine canadese. In Canada si registrano 3878 casi positivi. Il Paese ha approvato un piano da 69 miliardi di euro (107 miliardi di dollari canadesi) per far fronte all’emergenza Coronavirus. Metà della somma sarà stanziata per aiuti diretti alle persone e alle imprese, l’altra metà per i differimenti dei pagamenti fiscali. Il piano prevede lo stanziamento di circa 1300 euro al mese per quattro mesi ai lavoratori rimasti senza lavoro.

Germania

Sono stati registrati più di 6mila nuovi casi in un giorno, dato che porta a 43.646 il numero totale dei contagiati, 239 le vittime.  Il ministro della Salute Jens Spahn ha affermato che i tedeschi sono davanti «alla quiete prima della tempesta».

Regno Unito

Partita in netto ritardo, in termini di contagio, la Gran Bretagna conta ad oggi oltre 11 mila casi di Coronavirus e più di 460 decessi. Nei prossimi giorni la curva dei contagi sarà destinata a impennarsi. «Ci aspettiamo uno tsunami continuo», ha detto Chris Hopson – numero uno di nhs Providers, società che rappresenta i manager del sistema sanitario britannico – alla Bbc. Il principe Carlo di Galles è risultato positivo al test sul Coronavirus. Il principe, che ha 71 anni, ha confermato la diagnosi. Come riportano fonti ufficiali della famiglia reale, «Carlo ha mostrato sintomi lievi, rimanendo comunque in buona salute». Anche Camilla ha fatto il test, ma per ora il risultato sembra essere negativo. Entrambi sono ora in isolamento nella loro tenuta in Scozia. Il Parlamento inglese ha chiuso dal 25 marzo al 21 aprile, in anticipo di una settimana rispetto alla pausa di Pasqua.

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