Coronavirus. Il 3 aprile sapremo quando potremo tornare per strada

Confermare la chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando alcune minime deroghe per le aziende: è questa l’ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile quando sarà firmato il nuovo decreto.

Il 3 aprile sapremo quando potremo tornare a fare una vita piò o meno normale. Più o meno perchè è chiaro che l’emergenza è tutt’altro che rientrata, se non altro si spera in qualche deroga, in qualche restrizione in meno. Virus permettendo. Anche perchè dal punto di vista strettamente matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’Rzero, indice di contagiosità, sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato. Quindi la strada potrebbe essere ancora lunga.

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E’ ormai certo che sarà confermata la chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, ma il governo sta valutando la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, almeno per le aziende. È questa l’ipotesi alla quale lavora Conte in vista del 3 aprile, quando scadrà il decreto firmato il 22 marzo scorso dal presidente del Consiglio. Con la consapevolezza che per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie ancora settimane, forse qualche mese. E che quanto accadrà a maggio sarà decisivo proprio per comprendere come e quando l’Italia potrà dichiarare finita l’emergenza. Una linea condivisa con Silvio Brusaferro e Franco Locatelli — presidenti rispettivamente di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità che proprio venerdì hanno dichiarato senza mezzi termini: «L’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento».

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