Coronavirus. New York supera i mille decessi ma Trump non decide

Il presidente Trump abbandona l’idea dell’isolamento per gli stati di New York, New Jersey e Connecticut e aumentano i morti soprattutto a New York. Pelosi: “La negazione iniziale è stata letale”.

Si attendono le nuove preannunciate misure per contrastare il coronavirus negli Stati Uniti. Il presidente Trump aveva deciso di non inasprire le restrizioni. Intanto i decessi provocati dal coronavirus nello Stato di New York hanno superato ieri, in meno di un mese, quota 1.000: lo riporta il New York Times che sottolinea come gran parte dei decessi sino stati registrati negli ultimi giorni. Il bilancio aggiornato in questo Stato verrà reso noto oggi, ma secondo alcuni calcoli dovrebbe essere di almeno 1.026. Ieri sera il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, aveva annunciato che le persone contagiate sono 59.513, di cui 8.503 in ospedale e 2.037 in terapia intensiva.

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Trump deciderà oggi se estendere o allentare le restrizioni in scadenza. La speaker Pelosi accusa: “La negazione iniziale è stata letale” e ora chiede cautela sulle riaperture. New York è il focolaio più esteso degli Usa, ma probabilmente non verrà imposta la quarantena per i suoi abitanti: Cuomo, il governatore dello Stato, ha bollato la proposta dal presidente Trump come una “dichiarazione federale di guerra agli Stati” oltre che un’opzione “probabilmente non legale”. Trump ha quindi accantonato l’ipotesi dell’isolamento per New York, New Jersey e Connecticut, e opta per i travel advisory per dissuadere i viaggi e gli spostamenti nei e dai tre Stati, senza però chiuderne i confini. Anthony Fauci, il maggiore esperto americano in malattie infettive chiamato a consigliare le scelte di governo, in un’intervista a Cnn, ha detto che è “il virus a dettare la linea“. Ha espresso grande preoccupazione per un aumento dei casi, potenzialmente “milioni”.

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