Coronavirus, fioccano le multe per chi viola la quarantena

Sono 257 le persone che sono state beccate in giro dalla polizia locale. Avrebbero dovuto osservare l’isolamento in quanti positivi al Coronavirus. I dati sono relativi all’ultimo weekend.

controlli_coronavirus

Uno degli aspetti fondamentali per riuscire a combattere al meglio il Coronavirus, è il rispetto delle regole. In particolare le norme e le restrizioni rese note dal Governo Conte con il decreto dello scorso 9 marzo. Tra queste restrizioni è prevista, tra le più importanti, quella relativa ai soggetti risultati positivi al Coronavirus ma in isolamento domiciliare. Questi soggetti non hanno l’autorizzazione a uscire finchè non viene decretata la loro guarigione, ma almeno per il momento sembra che questa norma non entri in testa a tutti.

In quattro giorni, infatti, sono ben 257 le persone che sono state beccate in giro. Per loro è scattata la denuncia per aver violato la quarantena, nonostante fossero risultati positivi al Coronavirus. Una situazione a dir poco incresciosa, a prescindere da quelle che sono le conseguenze previste per i trasgressori. Questi, infatti, rischiano anche di dover scontare una condanna fino a 5 anni di reclusione, oltre a una multa che oscilla tra i 400 e i 3mila euro. Per chi trasgredisce la quarantena dopo la positività al Coronavirus, infatti, si rischia una condanna per epidemia colposa.

Leggi anche -> Coronavirus, si teme per la Regina Elisabetta: positivo anche un valletto

Leggi anche -> Coronavirus, Fontana: produzione di mascherine bloccata da burocrazia

I controlli continuano in maniera incessante – meteoweek.com

Il dato relativo alle 257 persone denunciate riguarda il periodo racchiuso tra il 26 e il 29 marzo scorsi. Il Viminale ha parlato di una serie di violazioni della quarantena per i soggetti positivi al Coronavirus. E le motivazioni tirate fuori dai soggetti, nonostante fossero ormai stati colti in flagranza, sono tra le più assurde. A nulla è servito loro, infatti, dire agli agenti di polizia locale dislocati sul territorio sostenere che erano usciti per andare a fare la spesa o passeggiare il cane sotto casa. Tutte attività concesse, ma non a chi è risultato positivo.

Restano anche alcuni casi eclatanti, con motivazioni sicuramente fuori da ogni logica. C’è ad esempio un’infermiera pediatrica di Bari che è tornata in ospedale senza avvertire di essere transitata da Parma. Oppure un 76enne di Codogno andato a passeggiare dopo essere stato dimesso dall’ospedale, in seguito al ricovero per la positività al Coronavirus. Solo due delle 257 storie che hanno riguardato persone positive al Covid-19, ma incapaci di attenersi alle regole. Persone che dovrebbero sapere cosa si passa, ma che evidentemente non hanno abbastanza attenzioni e premure verso il prossimo.

Impostazioni privacy