Sgarbi: “Partiremo tardi con le riaperture, dopo avere impaurito gli italiani”

Il critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi si schiera e dopo le dichiarazioni pubbliche di Matteo Renzi afferma di essere a favore della riapertura delle attività dopo il lockdown causato dal Coronavirus.

Coronavirus, Vittorio Sgarbi è a favore della riapertura (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, Vittorio Sgarbi è a favore della riapertura (Getty) – meteoweek.com

Vittorio Sgarbi, dopo aver fatto parlare di sé per delle dichiarazioni molto avventate sul Coronavirus e sulla gestione della malattia da parte del governo, si è detto preoccupato per la chiusura delle attività.

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Sgarbi ha suggerito ai politici in carica di fare attenzione e di scongiurare gli stessi errori verificatisi durante la diffusione dell’epidemia di Coronavirus, tra cui la chiusura tardiva e le misure restrittive giunte troppo in ritardo.

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Vittorio Sgarbi si è schierato, quindi, con l’ex premier Matteo Renzi, che il 28 marzo aveva dichiarato “riaprire l’Italia subito“, innescando una serie di polemiche e critiche da parte del mondo politico e del mondo scientifico.

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Il pensiero di Vittorio Sgarbi ricalca non solo quello del leader di Italia Viva ma anche di diversi imprenditori e di buona parte di Confindustria, secondo i quali sarebbe necessario far ripartire il Paese al più presto possibile.

Coronavirus, Vittorio Sgarbi è a favore riapertura (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, Vittorio Sgarbi è a favore riapertura (Getty) – meteoweek.com

Vittorio Sgarbi, dopo le ammissioni di aver preso sotto gamba il Coronavirus e tutti i problemi che sta comportando, ha deciso di esprimere il suo pensiero riguardo al lockdown stabilito dal governo per far fronte all’epidemia.

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Sgarbi ha, infatti, scritto sulla sua pagina Twitter: “siamo partiti tardi con le chiusure, costringendo in casa i sani con i malati, i giovani con i vecchi, e impedendo alle persone di stare all’aria aperta. Partiremo tardi con le riaperture, dopo avere impaurito gli italiani, che hanno paura di uscire, anche da soli“.

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Per Roberto Burioni, di cui Renzi è amico, invece la situazione è ancora di grave pericolo ed è prematuro pensare di interrompere le misure restrittive e di riaprire le attività produttive non essenziali.

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